La pace di Putin: missili sull’ospedale, caos nel mondo, cosa succede in Italia?

  • Postato il 14 aprile 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Mentre nel mondo si continua a cercar la pace un giorno si e un altro pure, la Russia di Putin lancia missili su un ospedale di Sumy, una citta ucraina, e fa una strage: 35 morti, centinaia di feriti, i malati in fuga.

A che servono allora questi colloqui, questi incontri, questi scambi, queste continue discussioni se poi la guerra non si ferma e continua ad essere sempre più aspra?

“E un atto vile”, sostiene Giorgia Meloni; “Si è passato ogni limite di decenza”, ritengono alla Casa Bianca.

Belle parole, lacrime che rigano il viso, dolore e poi?

Pace? Nemmeno una tregua è possibile

La pace di Putin: missili sull’ospedale, caos nel mondo, cosa succede in Italia?
La pace di Putin: missili sull’ospedale, caos nel mondo, cosa succede in Italia? (foto ANSA) – Blitzquotidiano.it

La tregua non esiste, se ne parla e basta. In ogni Paese europeo ed extra europeo si rimane di sasso dinanzi a tanto orrore, ma in concreto la situazione ristagna.

Ottimismo e pessimismo si alternano, la speranza fa capolino, ma rimane nascosta. Insomma, il sostantivo pace appare e scompare. Di concreto che cosa c’è?

L’informazione riflette, non sa più come raccapezzarsi dinanzi ad uno scenario che cambia di ora in ora. Molte le chiacchiere, pochi i fatti. Avviene dappertutto: nei ventisette Paesi che si definiscono “volenterosi”, Italia compresa, dove ci si azzuffa ogni giorno per dimostrare che il riarmo è follia: soldi buttati al vento.

Armi o ospedali?
Comprare missili invece di costruire ospedali, di risolvere il problema della salute, della scuola, dell’istruzione. Bisogna seguire il metodo Trump o accusarlo di essere un folle, un visionario, un dittatore in cerca di una vendetta?

La disputa politica si accende, i sì e i no si alternano invece di andare alla ricerca di un denominatore comune con cui presentarsi al vertice di Bruxelles.

Tutto viene messo in discussione: in primis il viaggio di Giorgia Meloni negli Stati Uniti. Che cosa ci va a fare ed in nome di chi tratta con Trump?

C’è addirittura chi scrive che andando a Washington dovrebbe dare del fascista a Donald e poi tornarsene, tronfia, a casa. Si rimane allibiti dinanzi a tanta faciloneria, a frasi senza senso buttate lì solo per essere originali.

Eppure le immagini che arrivano da Sumy non dovrebbero dividerci, ma al contrario unirci e avere una voce unica. Quei pazienti che fuggono dall’ospedale distrutto dai missili di Putin sono una dimostrazione di quanto siano inutili i vis a vis che avvengono ogni giorno e che hanno come protagonisti esponenti russi e americani.

Eppure, nemmeno una strage del genere interrompe una guerra che non sembra avere mai fine.

Sono in molti a sperare nel nostro Paese che la trasferta della premier in America possa dare qualche buon risultato.

Che cosa dirà Giorgia a Donald? Si parlerà solo di dazi, di un patto che possa far tirare un sospiro di sollievo ai nostri imprenditori o che altro?

Ancor prima di partire, il presidente del consiglio viene messo alla gogna: “Se è isolata, a che serve questo viaggio?” Interrogativo: vi sembra che non abbia alleati la nostra premier?

In Europa tutti vogliono seguire il suo esempio: la Von der Leyen è con lei, diversi Paesi sono convinti che abbia molte ragioni per comportarsi come si sta comportando e anche oltre Oceano sono in tanti a stimarla, primo fra tutti quel Donald Trump che incontrerà giovedì prossimo alla Casa Bianca.

Sarebbe auspicabile che in questi pochi giorni che ci dividono da quella visita, in Italia le nostre forze politiche cessino di darsele di santa ragione: a destra c’è maretta, a sinistra la confusione è grande; mentre tra i due poli non c’è mai un minimo accordo nemmeno quando si tratta di invocare la pace.

Purtroppo, anche l’informazione, cartacea e non, è perplessa, manda la palla in corner per difendersi e non pronunciarsi in maniera definitiva.

Pensate che con i guai e le catastrofi che imperversano nel mondo, qualcuno in prima pagina si occupa di un problema assillante che non ci fa dormire la notte: perché non intestare alle donne le strade importanti delle nostre città? Già, è vero: quando riusciremo di nuovo a prendere sonno dinanzi a questo dilemma che ci sconvolge?

 

 

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Autore
Blitz

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