La nuova sfida dei patrimoni: come Credem Euromobiliare guida l’evoluzione della ricchezza
- Postato il 4 novembre 2025
- Investments
- Di Forbes Italia
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Contenuto tratto dal numero di ottobre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Il 2025 si conferma un anno di grandi incertezze sul versante geopolitico e macroeconomico. Nonostante ciò, le strutture specializzate in consulenza finanziaria e private banking continuano a crescere a ritmi molto sostenuti. Dello scenario finanziario parla Matteo Benetti, direttore generale di Credem Euromobiliare Private Banking. La banca, in questa fase, sta registrando numeri consistenti sul mercato italiano in termini di raccolta pro capite dei suoi banker.
Negli ultimi due anni abbiamo assistito a un deterioramento del clima internazionale e ci sono molte preoccupazioni sulle prospettive dell’economia globale. Eppure i mercati azionari continuano a crescere. Come si spiega questa discrepanza?
Partiamo da una considerazione: gli eventi recenti, dalla pandemia in poi, hanno dimostrato che le categorie con le quali eravamo abituati a decodificare il mondo sono ormai superate e hanno bisogno di essere riviste. La mappa dei rischi e delle opportunità è profondamente mutata: forme di investimento tradizionalmente ritenute prive di rischio, come la remunerazione della liquidità o le obbligazioni, hanno dimostrato i loro limiti, incapaci di generare un rendimento in grado di battere l’inflazione e di difendere quindi il potere di acquisto dei nostri clienti. I mercati azionari, invece, strutturalmente si sono rivelati molto resilienti all’attualità geopolitica e hanno dato grandi segnali di forza, soprattutto in alcune aree geografiche e settori, sostenuti da utili aziendali che hanno continuato a sorprendere per la loro robustezza. Purtroppo l’investitore italiano ha beneficiato poco di queste dinamiche, o comunque meno dei suoi vicini europei e anglosassoni, perché è strutturalmente sottoesposto all’asset class azionario. Questo atteggiamento, apparentemente conservativo e difensivo, ha distrutto un enorme potenziale di crescita dei patrimoni e, spesso, chi è rimasto ancorato a scelte ormai datate non ha nemmeno azzerato le conseguenze del carovita.
In questa ottica come avete cercato di orientare l’operato dei vostri banker e, di conseguenza, le scelte dei vostri clienti?
Negli ultimi tre anni, con la nascita della nostra private bank, abbiamo insistito nel rendere più consapevoli le nostre persone di quanto sia miope e dannoso mantenere un’ottica di breve periodo per i propri risparmi. Come il buon vino, o le buone idee, gli investimenti hanno bisogno di tempo per esprimere tutto il loro valore e il loro potenziale. Ci sono alcuni trend che non possono essere ignorati e vanno sfruttati nelle scelte di allocazione: viviamo in un mondo sempre più tecnologico, la popolazione dei paesi sviluppati è sempre più longeva, le tensioni geopolitiche provocano timori sul fronte delle catene di approvvigionamento e delle forniture energetiche, gli equilibri economici delle grandi potenze stanno evolvendo, etc. Chi ci ha seguito, al di là della possibile volatilità di breve periodo, ha beneficiato molto spesso di rendimenti importanti. È insomma cruciale non andare in panico nelle fasi ribassiste e non entusiasmarsi troppo nei momenti di euforia. La gestione oculata e consapevole dei propri risparmi necessita della guida di professionisti che, oltre alla dovuta preparazione in campo finanziario, hanno doti relazionali forti, perché un conto è avere buone idee di investimento, un altro conto è farle adottare alla propria clientela.
I clienti private tendono a considerare tutti gli operatori più o meno equivalenti in termini di modello di servizio, gamma di offerta e qualità delle prestazioni. Come affrontate la difficoltà di offrire un posizionamento distintivo?
I nostri sono clienti molto esigenti e si confrontano ogni giorno con il servizio che ricevono, e non solo da noi. Per questo facciamo in modo che si sentano sempre ascoltati e supportati e che il loro patrimonio venga custodito al meglio. Esistono poi fattori tangibili che fanno di noi un attore unico sul mercato: siamo il gruppo bancario più solido in Europa e questo ci rende particolarmente attrattivi in un contesto incerto e volatile, in cui molti player sono alle prese con operazioni societarie di aggregazione, fusione o incorporazione. Abbiamo il privilegio di poter contare sulle nostre sole forze per lo sviluppo e la crescita. Inoltre, abbiamo fatto la scelta di una struttura specializzata di private banking, con un veicolo societario dedicato, e questo ci consente di affrontare le esigenze del cliente evoluto con strutture interne specializzate, capaci di accompagnare l’investitore in tutte le fasi del suo ciclo di vita, sia per la componente di ricchezza privata che per quella legata alla ricchezza detenuta in aziende. Esiste un gigantesco tema di continuità generazionale e su questo intendiamo concentrare i nostri sforzi negli anni a venire.
L’articolo La nuova sfida dei patrimoni: come Credem Euromobiliare guida l’evoluzione della ricchezza è tratto da Forbes Italia.