La mozione congiunta di Pd, M5s e Avs su Gaza: “10 impegni a partire dal riconoscimento dello Stato di Palestina”

  • Postato il 15 aprile 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Una mozione congiunta su Gaza – sottoscritta da Partito Democratico, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra – per chiedere 10 impegni a partire dal riconoscimento dello Stato di Palestina fino alla liberazione degli ostaggi. L’hanno presenta oggi, nel corso di una conferenza stampa, i leader dei tre partiti di opposizione Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Una “risposta forte sul piano politico”, l’ha definita Bonelli chiedendo al Parlamento italiano di discuterla senza “ipocrisie”.

Il riconoscimento dello Stato Palestinese – La mozione impegna il governo “a riconoscere la Palestina quale Stato democratico” al fine di preservare “nell’ambito del rilancio del processo di pace la prospettiva dei ‘due popoli, due Stati’. Ma anche a “promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione europea, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele” e a “sostenere, in tutte le sedi internazionali e multilaterali, ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas“.

Il piano arabo per la ricostruzione – Oltre alla “protezione della popolazione civile di Gaza e la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia, il rispetto della tregua in Libano scongiurando il rischio di futuri attacchi da parte di Hezbollah; il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario“. Impegna il governo, inoltre, “a sostenere il cosiddetto ‘Piano arabo’ per la ricostruzione“, a “sospendere urgentemente, ove in essere, le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell’8 ottobre 2023″.

Stop armi a Israele e sanzioni anche ai coloni – Si chiede anche di “provvedere all’immediata sospensione dell’importazione degli armamenti dallo Stato di Israele”, a “sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario e nei confronti dei coloni responsabili delle violenze in Cisgiordania“. Inoltre, ad “esigere la tutela dell’incolumità della popolazione civile della Cisgiordania”, a “proporre azioni efficaci contro le violazioni del diritto internazionale e umanitario da parte del governo di Israele, inclusa la sospensione dell’accordo di associazione EU-Israele“, a “dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale”, e infine a “sostenere, in tutti i consessi europei ed internazionali, la legittimità della Corte Penale Internazionale”.

“È il momento di agire” – “Il testo è aperto a tutte le forze politiche ma sin qui dal governo sono arrivate solo risposte di circostanza e di fronte a un massacro non possono esserci risposte di circostanza”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein durante la conferenza stampa. “Se già prima avevamo sentito poche e confuse parole dal governo italiano, da quando è stato eletto Trump non sentiamo più neanche quelle”, ha aggiunto, sottolineando che verrà chiesta la calendarizzazione della mozione “quanto prima” e di sperare “che il messaggio arrivi e forte e chiaro e speriamo ci sia una risposta”. “Un’iniziativa doverosa perché è necessario tenere accesi i riflettori di tutta la comunità politica italiana e internazionale”, ha aggiunto il leader del M5s, Giuseppe Conte: “Quello che accade a Gaza è un crimine contro l’umanità. Non è un effetto collaterale di un’azione di guerra ma è un sistematico sterminio“, ha sottolineato. “Siamo davanti a qualcosa che ormai ci ha rubato le parole ed è arrivato il momento di cambiare passo, mentre qualsiasi cosa accada dal governo arriva sempre una risposta ipocrita”, ha evidenziato Nicola Fratoianni di Avs mentre Angelo Bonelli ha dichiarato di avere “ritenuto necessaria una risposta urgente e forte. Non è più tollerabile non agire“, ha concluso.

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