“La morte improvvisa del mio cane mi ha distrutto, così ho speso 45 mila euro per clonarlo. Avrei pagato anche un milione per riaverlo con me”: la storia di Luiz Hoinkis
- Postato il 20 aprile 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Per Luiz Hoinkis, imprenditore brasiliano che vive a Miami, Lucas non era solo un cane. Era un compagno di vita. Hanno viaggiato insieme in oltre trenta Paesi, condividendo tutto. “Quando l’ho visto per la prima volta, appena arrivato dall’Arkansas, ho capito che la mia vita stava per cambiare”. Lucas, un Boston terrier, lo ha seguito ovunque, persino in ospedale, quando Luiz fu ricoverato per epatite. “Sapeva leggermi dentro. Sentiva tutto quello che provavo”.
Poi è arrivata la diagnosi: linfoma. Ventisette giorni dopo, Lucas è morto. E Luiz è crollato. “Ero distrutto. Mi sentivo di non avere più un motivo per alzarmi dal letto”. Ma prima che accadesse, aveva già deciso: avrebbe tentato la clonazione. “È stato come aggrapparmi a una scialuppa. Il suo corpo non c’era più, ma forse la sua anima sì”. Il prezzo? 50 mila dollari (circa 45 mila euro). “Una cifra che non ho esitato un secondo a spendere, ma anche se fosse costato un milione, avrei fatto in modo di trovarli e li avrei spesi”.
La procedura è stata immediata. Prelievo cellulare, replicazione, impianto. Cinque mesi dopo, sono nati due cuccioli. “All’inizio ero perplesso: l’anima si può dividere in due? Quando li ho presi in braccio, ho sentito di nuovo la sua presenza. Erano entrambi Lucas. Non solo erano identici a lui, ma si comportavano alla stessa maniera”. Li ha chiamati Lucas Prince e Lucas Gabriel. Le reazioni, però, non sono state tutte di supporto. “C’è chi mi ha detto che stavo giocando a fare Dio”. Genitori contrari, amici divisi. Ma per Luiz, è stato un passaggio necessario. “Mi ha restituito la pace. Per me è stato un miracolo. E a un miracolo non si può dare un prezzo”.
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