La moralità innata probabilmente non esiste
- Postato il 5 dicembre 2024
- Di Focus.it
- 2 Visualizzazioni
Il senso morale è presente dalla nascita, o lo si acquisisce con lo sviluppo del linguaggio, l'educazione, l'istruzione e le pressioni della società? Se ci riferiamo alla capacità di giudizio propriamente detta, la scienza propende per la seconda risposta. Se invece intendiamo i "semi" della moralità, il discorso è un po' diverso.
Alcuni esperimenti passati sembravano infatti aver dimostrato che bambini di pochi mesi di vita preferiscono i personaggi che fanno la parte dei buoni - tanto che, finora, si era ipotizzato che i mattoni di base del senso morale fossero, appunto, innati. Ora però uno studio che ha cercato di replicare quei risultati è giunto all'opposta conclusione: la moralità si apprende, non si nasce provvisti di una bussola interiore.. Troppo presto. In un articolo scientifico pubblicato sulla rivista Developmental Science, un gruppo di psicologi evolutivi della Ludwig Maximilian University di Monaco (Germania) afferma chiaramente che «non ci sono evidenze di moralità innata. I bambini sotto i 10 mesi non sono ancora capaci di distinguere una buona azione da una cattiva». Lo studio ha coinvolto oltre un migliaio di neonati tra i 5 mesi e mezzo e i 10 mesi e mezzo di età, ed è stato condotto da 40 team di psicologi dello sviluppo di tutto il mondo, specializzati nell'osservare il comportamento dei neonati nei contesti sperimentali.. mossi dal caso. Nel corso degli esperimenti, ai bambini sono stati sottoposti scenari in cui diversi personaggi si comportavano osservando diversi gradi di moralità, a volte mentre aiutavano un altro personaggio a salire su una collina, altre volte mentre lo ostacolavano e lo spingevano giù per la collina. I piccoli sono quindi stati spinti a scegliere tra due personaggi, quello che si era comportato bene o quello che aveva agito scorrettamente. Se l'ipotesi precedente fosse risultata valida, i neonati avrebbero dovuto optare preferibilmente per i personaggi positivi; invece, hanno scelto il personaggio negativo nella metà dei casi.. Tutto chiaro. O no? «Dunque, i bambini non hanno mostrato preferenze per il personaggio che aveva agito in maniera prosociale, aiutandone un altro», dice Markus Paulus, Professore di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione alla Ludwig Maximilian University di Monaco. Lo studio offre un ulteriore tassello per la comprensione dei meccanismi psicologici all'origine della moralità. Tuttavia, data la complessità del tema e la difficoltà di comprensione di certi comportamenti in bambini così piccoli, c'è da scommettere che dell'argomento si dibatterà ancora..