“La monogamia è contro natura, è una grande presa in giro. I difensori della famiglia tradizionale sono i primi a non rispettarla”: l’affondo di Giuseppe Cruciani
- Postato il 20 febbraio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Il più grande tabù? La monogamia”. Giuseppe Cruciani torna a parlare degli argomenti principe della sua ventennale immersione nel mondo del sesso (e del porno): il desiderio e la trasgressione. In un’intervista al sito Zetaluis.it, il conduttore della Zanzara e autore dei libri Nudi e Coppie, Cruciani ha ricordato che la monogamia è una “grande illusione” ed è “contro natura”: “C’è stata imposta, inculcata dalla società borghese e cattolica, l’Italia e il mondo occidentale vivono con questa grande presa in giro. Tutti quanti ci credono e invece la monogamia non esiste, la coppia esclusiva non è una cosa realistica. Lo dicono i divorzi, i tradimenti, lo dice la realtà”.
Cruciani poi rintuzza la solita polemica legata al fatto che i “difensori della famiglia tradizionale” sono quelli più lontani dal rispettarla: “È un argomento abbastanza debole, credere nella famiglia non significa non poter divorziare, significa credere nell’istituzione. Paradossalmente chi divorzia e si risposa o ha altre relazioni ci crede fortemente, perché semplicemente lo fa più volte, non vuol dire l’indissolubilità di un legame”. E ancora: “La nostra è una società ipersessualizzata. Il sesso è ovunque, ma allo stesso tempo non si possono usare termini espliciti in pubblico, devi avere paura a dire le cose in un certo modo perché altrimenti vieni denunciato. Abbiamo esasperato il concetto di rispetto mortificando la libertà d’espressione”.
Cruciani si è espresso anche sul ripristino della binarietà uomini/donne effettuato dal presidente Trump con uno dei suoi primi ordini esecutivi: “Ha ribadito qualcosa che ha sostenuto in campagna elettorale e che mi sembra abbastanza scontato. Non è che ci vuole Trump per dirlo”. Infine, la cultura woke “esiste anche in Italia ma in maniera molto più blanda rispetto agli Stati Uniti, ma c’è assolutamente. La cultura della cancellazione, il politicamente corretto, il cambio del linguaggio, l’introduzione degli asterischi o della schwa”.
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