La moda va in mostra nelle capitali dello stile
- Postato il 18 agosto 2025
- Di Panorama
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NEW YORK

Ad aprire la stagione è la mostra Dress, Dreams, and Desire: Fashion and Psychoanalysis del FIT-Fashion Institute of Technology di New York. In cartellone dal 10 settembre, l’esposizione è il frutto di cinque anni di ricerca da parte Valerie Steele, direttrice del museo che statunitense, che Suzy Menkes ha soprannominato la Freud della moda. Al centro del progetto c’è la relazione tra stile e psicoanalisi, che si racconta attraverso un centinaio di look firmati, tra gli altri, da Alexander McQueen, Elsa Schiaparelli, Jean-Paul Gaultier, Gianni e Donatella Versace, John Galliano, Rick Owens, Thierry Mugler, Vivienne Westwood.
LONDRA

A Londra, l’appuntamento chiave è per il 20 settembre con l’inaugurazione di Marie Antoinette Style al Victoria & Albert Museum. Realizzata grazie al supporto di Manolo Blahnik, la mostra ripercorre lo stile della regina francese tra mito e realtà: oltre 250 i cimeli, alcuni mai visti prima e provenienti da Versailles; altri contemporanei come gli abiti firmati da Moschino, Dior, Chanel e Vivienne Westwood nonché i costumi premio Oscar, realizzati per Marie Antoniette, il film diretto Sofia Coppola nel 2006. Sempre al V&M South Kensington, fino al 16 novembre è possibile visitare la retrospettiva dedicata a Cartier con oltre 300 pezzi tra orologi e gioielli couture; mentre c’è tempo fino a metà febbraio per Design and Disability, il percorso espositivo che mette al centro la disabilità come identità e cultura e che racconta i contributi di persone con disabilità al design e alla cultura contemporanei dagli anni Quaranta a oggi. Sabato 20 settembre è anche la data di apertura di Blitz: the club that shaped the 80s al Design Museum, che ripercorre l’epopea del nightclub più influente della scena britannica, dove iniziarono la loro carriera artisti come gli Spandau Ballet, i Visage, Boy George, Stephen Jones, Michele Clapton, Princess Julia e Robert Elms. Bisogna invece aspettare il 25 settembre per il ritorno alla moda della Barbican art Gallery, che presenta Dirty Look, un’analisi sull’imperfezione, sulla decadenza e sull’inaspettata potenza creativa di una moda non patinata. Una creatività antitetica che provoca e promuove la ribellione attraverso la visione di oltre 60 designer tra i quali anche Alexander McQueen, Maison Margiela, Hussein Chalayan, ACNE Studios, Diesel e Comme des Garçons.
MILANO

È Giorgio Armani il protagonista assoluto della Milano Fashion Week Women’s. Il 24 settembre, infatti, sarà ufficialmente inaugurata la retrospettiva che celebra i primi 50 anni di attività dello stilista pavese. Cuore dei festeggiamenti il quartiere di Brera ed in particolare la Pinacoteca, dove saranno esposti 150 look e dove, il 28 settembre, Giorgio Armani chiuderà la settima della moda meneghina con una sfilata-evento, dove sarà presentata la nuova collezione donna primavera/estate 2026 accanto ad alcuni look Giorgio Armani uomo. Oltre la moda ma sempre nel perimetro dello stile, il 24 settembre Palazzo Reale inaugurerà Man Ray – forme di Luce. Il percorso, curato da Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca, ripercorre la vita e la carriera del fotografo statunitense, dagli esordi a New York, dove scopre le avanguardie europee e stringe amicizia con Marcel Duchamp, all’arrivo a Parigi, quando incontra André Breton, Louis Aragon, Paul Éluard e Kiki de Montparnasse, sua amata e musa, creando fotografie immortali come Noire et blanche o Le Violon d’Ingres.
Parigi

A quattro anni dalla scomparsa Parigi celebra il genio di Virgil Abloh. Aprirà il 30 settembre- una data non casuale, il designer avrebbe compiuto 45 anni quest’anno- Virgil Abloh: The Codes. La mostra, prima retrospettiva europea dedicata al creativo di Rockford, è resa possibile grazie alla collaborazione tra Virgil Abloh Archive e Nike e porterà negli spazi del Grand Palais la visione multidisciplinare del fondatore di Off-White e poi direttore creativo di Louis Vuitton. Curata da Chloe Sultan & Mahfuz Sultan, l’esposizione si snoda attraverso migliaia di testimonianze, tra cui disegni, prototipi, immagini e oggetti realizzati da Abloh in 20 anni di attività. Non solo, mentre al Palais Galliera proseguono le mostre dedicate a Rick Owens e l’ultimo capitolo Fashion on the move #3 in collaborazione con Chanel, il Musée des Arts Décoratifs celebra Paul Poiret con la Mode est une fête: in mostra 550 lavori che hanno segnato il lavoro del couturier a partire dalla Belle Époque.