La “maledizione dell’Olgiata” colpisce ancora: “Tutti i proprietari sono stati colpiti da lutti, crac finanziari o incidenti. L’ultima inquilina è morta prima ancora di trasferirsi”
- Postato il 13 settembre 2025
- Crime
- Di Il Fatto Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
.png)
Un’ombra scura incombe come una nube malevola sulla villa dell’Olgiata, quella in cui si consumò il delitto di Alberica Filo della Torre. In 30 anni la villa romana ha visto succedersi diversi proprietari, tutti colpiti da lutti, crac finanziari e incidenti. L’ultima asta era stata aggiudicata ma purtroppo la vincitrice della stessa, che aveva già progettato la ristrutturazione dell’immobile, è deceduta. La contessa, lo ricordiamo, fu assassinata il 10 luglio del 1991 e ci son voluti 20 anni per trovare il suo assassino: il maggiordomo Manuel Winston, uscito di recente dal carcere per buona condotta.
866 metri quadrati immersi nel verde di Roma Nord e distesi su tre piani, con tanto di piscina: fu la stessa Alberica a disegnare per la sua villa tutti i dettagli che il marito Pietro Mattei poi realizzava, vigilando i lavori. Dopo la tragedia consumatasi tra le mura della villa nel giorno dei festeggiamenti dell’anniversario di nozze della contessa e di Pietro, la sua maestosità è lentamente sfiorita. Da allora tutti gli inquilini che l’hanno abitata sono stati colpiti da tragedie e sfortune più o meno gravi.
Il figlio della contessa Manfredi Mattei le ha elencate tutte al Corriere. “La prima azienda farmaceutica, negli anni ’90, è finita in guai finanziari e giudiziari – ricorda Manfredi –. Poi abbiamo avuto lo show room di Trussardi, famiglia segnata dallo schianto in Ferrari di Francesco Trussardi, che ha chiuso appena un anno dopo. L’ambasciata del Mali, era da noi quando lì scoppiò la guerra civile. L’ambasciatore del Kazakistan, gli arrivò un mandato d’arresto. Con Andrea Orcel (amministratore delegato di Unicredit, ndr) non successe nulla, invece il calciatore della Lazio Luis Alberto mentre abitava lì si infortunò. Lui anzi si arrabbiò, quando gli riferirono la storia della casa: non sapeva del delitto, ci disse che avremmo dovuto informarlo, perché sapendo avrebbe rinunciato: poi alla fine rimase, il contratto era vincolato e ormai aveva dato il deposito… Infine l’ultima inquilina è stata una russa: anche lei, sfortunata, era da noi quando è esplosa la guerra e non poteva più pagare, le hanno congelato tutto, ci ha lasciato 40mila euro di debiti”.
Manfredi da tempo ha ceduto le società che detenevano le quote sia della villa in cui si consumò la tragica fine della madre, che quelle della villa gemella all’Olgiata, progettata dai genitori proprio per lui e sua sorella Domitilla. Tali quote finirono in mano al tribunale fallimentare e le aste sono andate negli anni tutte deserte fino allo scorso gennaio quando la villa della contessa è stata venduta. Parliamo di un’asta ribasso, in cui la vincitrice si è aggiudicata l’immobile per circa 1 milione 150 mila euro rispetto al 1 milione 430 mila euro di partenza. Ma adesso, secondo quanto riportato dal Corriere, la famiglia racconta che la società acquirente, alla fine, “ha deciso di disfarsene poche settimane dopo l’aggiudicazione, essendo venuta a mancare l’inquilina che avrebbe dovuto viverci”. E così, questo si sa all’Olgiata, la villa si affaccerà sul mercato e tornerà presto in vendita. A un prezzo, si presume, ancora più stracciato”. Per quanto riguarda l’altra villa, quella gemella, è stata acquistata sempre all’asta dall’ex pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella ed è in fase di ristrutturazione.
L'articolo La “maledizione dell’Olgiata” colpisce ancora: “Tutti i proprietari sono stati colpiti da lutti, crac finanziari o incidenti. L’ultima inquilina è morta prima ancora di trasferirsi” proviene da Il Fatto Quotidiano.