La lunga storia dell'espressione 'Baciare il c...' da Goethe e Mozart allo 'slang'
- Postato il 9 aprile 2025
- Di Agi.it
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La lunga storia dell'espressione 'Baciare il c...' da Goethe e Mozart allo 'slang'
AGI - "Baciare il culo", la colorita espressione usata da Donald Trump per deridere i Paesi che si starebbero affrettando a chiedergli una trattativa sui dazi,
nello slang anglosassone è un'espressione usata per esprimere volgarmente contrarietà e disprezzo verso qualcuno.
L'espressione viene attribuita al cavaliere tedesco del '500 Gotz von Berlichingen, che partecipò agli ordini del margravio di Brandeburgo a diverse campagne nella guerra di successione di Baviera, o almeno è quanto gli fa dire Johann Wolfgang von Goethe tre secoli piu' tardi nell'omonima tragedia.
La frase a lui attribuita, rivolta all'imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, in realtà ancora più scurrile: "Leck mich im Arsch", può leccarmi il culo. Suona infatti così: "Ho come sempre un umile rispetto per Sua Maestà Imperiale, ma gli dico che può leccarmi il culo".
Un significato che non va preso in senso letterale, perché in realtà è più l'equivalente di un 'vaffa', quale poi in effetti è diventata nel linguaggio popolare. Oltre che dal cavaliere tedesco, famoso per il guanto di ferro con cui maneggiava la spada dopo aver perso la mano destra, quella frase è stata resa celebre anche da Wolfgang Amadeus Mozart: nel 1789 il compositore austriaco, non immune al turpiloquio, intitolò "Leck mich im Arsch", con "im" sostituito oggi da "am", due mottetti.
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