La Lombardia fornirà gratuitamente le scarpe ortopediche per i disabili, le associazioni: “Ci sono voluti 9 mesi, il problema nazionale resta”

  • Postato il 7 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Regione Lombardia torna a inserire nei propri servizi erogati gratuitamente, “per garantire la continuità assistenziale”, alcuni dispositivi come le scarpe ortopediche di serie e le ortesi spinali di serie (dispositivi per sostenere e stabilizzare la colonna vertebrale). Ausili che da inizio anno non sono più inclusi nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) con l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario Nazionale approvato con il Decreto Tariffe a fine 2024 da parte del ministro della Salute che ha provocato tante proteste delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

La novità del Pirellone arriva a seguito dell’articolo pubblicato da ilfattoquotidiano.it il 30 luglio che raccontava le diverse criticità riscontrate dai diretti interessati nel quale la Direzione Generale Welfare Lombardia aveva dichiarato che avrebbe presto risolto la questione “predisponendo apposite indicazioni in un provvedimento di prossima approvazione”.

La delibera regionale è stata votata il 4 agosto dalla giunta del governatore Attilio Fontana. Il provvedimento di legge, tra le varie cose, mette nero su bianco le disposizioni in merito “all’assistenza protesica e integrativa, in qualità di livelli aggiuntivi di assistenza”, che riguardano “l’erogazione di alcune tipologie di ausili e dispositivi sanitari non più contemplati nel DPCM LEA 2017 (aggiornato dal Decreto Tariffe nel 2024, ndr)”. “In particolare”, aggiunge il Pirellone, “la Regione procederà – a decorrere dal 10 settembre 2025 – alla reintroduzione nel tariffario dell’assistenza protesica, a carico del Servizio Sanitario Regionale, delle calzature di serie ad uso ortopedico e delle ortesi spinali di serie, dispositivi ritenuti fondamentali per garantire prontezza di erogazione e adeguata funzionalità in una vasta gamma di condizioni cliniche”. Infine la DG Welfare Lombardia precisa che “a supporto dell’introduzione di tali misure si segnala che analoghi provvedimenti sono già stati adottati dalla Provincia Autonoma di Trento (Deliberazione della Giunta Provinciale n. 2252 del 23 dicembre 2024) e dalla Regione Umbria (Deliberazione del Direttore Generale del 21 gennaio 2025).

Un passo avanti, anche se con ritardo. “Sono contenta della delibera regionale appena approvata anche se tutto questo non doveva succedere, provocando gravi disagi e fortissime preoccupazioni a danno degli utenti, perché gli ausili esclusi dal Decreto Tariffe dovevano essere inclusi dalla Lombardia sin dal 1 gennaio 2025 e non dopo 9 mesi”, commenta Giusy Rubbuano, madre di David, ragazzo 14enne con la sindrome di Down e autistico di livello 3 (il più grave). Abita in provincia di Pavia e aveva raccontato al Fattoquotidiano.it il problema riscontrato con l’eliminazione del codice delle scarpe ortopediche di serie dai nuovi LEA. “Ritengo che lo Stato debba intervenire a livello nazionale perché tutte le Regioni e le Asl di riferimento possano essere messe nelle giuste condizioni di trattare e rispettare i diritti dei disabili e non creare gravissime disparità di trattamento territoriale, di fatto creando disabilità di serie A e serie B”.

“La decisione della Regione Lombardia ovviamente ci soddisfa, ma allo stesso tempo ci chiediamo perché ancora una volta si hanno ripensamenti solo dopo segnalazioni e denunce a mezzo stampa di famiglie e di associazioni di familiari”. A dirlo a ilfattoquotidiano.it è Fortunato Nicoletti, vice presidente di Nessuno È Escluso, sempre in prima linea nelle battaglie per garantire pari opportunità e inclusione sociale delle persone con disabilità. “Siamo molto perplessi”, aggiunge Nicoletti, “rispetto a una norma che diventerà operativa solo a partire da settembre e non immediatamente quasi a confermare che i diritti per le persone con disabilità siano a tempo determinato e il tempo non lo scegliamo mai noi”.

La questione resta comunque di valenza nazionale e deve riguardare l’intera Penisola, proprio perché si parla di Livelli Essenziali di Assistenza da garantire a tutti. “Ci aspettiamo”, afferma il numero due di Nessuno È Escluso che è tra le varie cose è anche caregiver familiare di una figlia ad alta intensità di cura e complessità assistenziale con una malattia rarissima, “che adesso il ministero della Salute faccia un passo concreto – magari già nella prossima Conferenza Stato-Regioni- per reintrodurre nel Nomenclatore Tariffario i codici dei dispositivi eliminati. In attesa di questo necessario e imprescindibile passaggio nazionale”, conclude Nicoletti, “auspichiamo nel frattempo che tutte le altre Regioni seguano immediatamente l’esempio della Lombardia e forniscano subito ciò che fino a pochi mesi fa spettava a titolo gratuito per legge agli aventi diritto”.

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