La locomotiva Veneto rallenta. Parla il presidente Cna Moreno De Col

  • Postato il 13 gennaio 2025
  • Di Il Foglio
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La locomotiva Veneto rallenta. Parla il presidente Cna Moreno De Col

Il presidente di Cna Veneto Moreno De Col non usa mezzi termini: “Il 2024 è stato un anno perso. Nel corso dell’anno si è fatta sempre più evidente la sensazione, poi supportata dai dati, che l’economia regionale stava rallentando. Abbiamo perso tutti troppo tempo e nel frattempo il sistema Veneto è scivolato in uno stato di sofferenza. Stante questa situazione la Regione Veneto ha convocato per giovedì 16 gennaio un tavolo per affrontare la crisi dei settori moda e automotive: l’incontro deve rappresentare un nuovo inizio per mettere in campo politiche industriali condivise e strategie concrete di assoluto rilancio”. 

“Ripongo – continua il presidente – molta fiducia nei confronti di questo tavolo: ormai è sotto gli occhi di tutti che senza un deciso cambio di rotta la ‘locomotiva Veneto’ è destinata a deragliare definitivamente. Le ultime scelte, tra le quali l’aumento dell’Irap, sono andate nella direzione sbagliata, non soltanto per gli effetti economici, ma soprattutto dal punto di vista simbolico e politico; non è un caso che per la prima volta la maggioranza che guida ininterrottamente il Veneto da decenni si sia spaccata su quella decisione”. 

“Noi di Cna, e mi pare di poter affermare che sia un sentimento condiviso dalla quasi totalità delle categorie economiche, siamo convinti che non sia stato fatto abbastanza dal sistema Veneto nel suo insieme. Sono essenzialmente tre i motivi per i quali siamo giunti a questa convinzione. Il primo: tutti gli studi e gli indicatori hanno rappresentato, sin dall’inizio dell’anno, che il trend per l’economia e l’impresa veneta era negativo, e nel corso dell’anno queste evidenze si sono accentuate. Il secondo: il turismo, sia pur in crescita, è certamente un driver importante, ma è la manifattura quella che produce sviluppo, occupazione stabile e innesca un volano virtuoso di sviluppo e benessere. Il terzo: nonostante l’appello vibrante del mondo produttivo si è continuato a pensare che il sistema potesse reggere in modo del tutto autonomo e senza una strategia comune tra pubblico e privato”. 

“La sottovalutazione di questi tre fattori – continua De Col – ci ha portato alla situazione attuale, che tutto il mondo produttivo non esita a definire stato ‘di crisi’ come del resto è dimostrato dalle difficoltà che stanno vivendo molte aziende grandi e piccole nella nostra regione. A questa situazione è necessario reagire in modo energico, abbandonando la retorica dell’impresa veneta che ce la fa da sola e dell’artigiano che si rimbocca le maniche e si arrangia. Lo abbiamo fatto per troppo tempo, ma ora, per usare una metafora canora, la barca non va più da sola. Servono programmazione strutturata per filiere, non risposte a spot, e una visione complessiva delle linee di sviluppo del nostro tessuto economico-produttivo. Gli incentivi, in forma di detrazioni fiscali peraltro limitate, non possono essere l’unico strumento anche perché, per moltissimi, oggi fare investimenti, pur in presenza di quel tipo di agevolazioni, non è possibile stante la poca liquidità disponibile e con un sistema di accesso al credito che continua a essere non agevole. Il tavolo del 16 – conclude il presidente di Cna Veneto – è una grande occasione: certamente non risolveremo tutto in quella sede, ma quell’appuntamento rappresenta un test fondamentale per capire come sarà il 2025 del sistema Veneto e se, finalmente, si potrà fare squadra per crescere insieme”. 

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Autore
Il Foglio

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