“La Guardia di Finanza mi ha multato di 600 euro per aver acquistato un toppa dell’Adidas contraffatta da 8 euro”: lo sfogo di un utente su Reddit
- Postato il 29 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Chi compra online ha il dovere, secondo la legge italiana, di avere consapevolezza di ciò che acquista. La merce contraffatta non è un problema solo per chi vende, ma anche per chi la compra. Il rischio di acquistare prodotti distribuiti illegalmente è quello di imbattersi in multe salatissime, come è successo ad un utente di Reddit che ha dichiarato sul social arancione di aver ricevuto una multa di 600 euro per una toppa dell’Adidas taroccata.
“Qualche giorno fa trovo un biglietto nella casella della posta da parte della guardia di finanza con scritto “Invito a Comparire in caserma“. All’inizio pensavo fosse uno scherzo – scrive @Alternative-Bed-3924 – ma poi ho chiamato direttamente e mi confermano che devo recarmi in caserma. Ero in ansia per la cosa, ma al telefono non potevano dirmi di più. Vado. Mi hanno dato un verbale con multa da 600 euro per aver acquistato qualche mese prima su E-bay una toppa Adidas del valore di 8,49 euro compresa spedizione che a quanto pare era contraffatta”.
L’acquisto è stato effettuato su eBay presso un commerciante della provincia di Teramo che, nel corso degli anni, avrebbe venduto oltre 17mila patch di marchi vari. Le autorità hanno accertato che il venditore, commercializzando toppe con loghi di note case di abbigliamento, personaggi di cartoni animati, squadre di calcio e altri simboli protetti, ha violato la normativa sul copyright. Al rivenditore è stata comminata una sanzione amministrativa ed è stato costretto a cessare l’attività (la sua presenza su eBay risulta infatti cessata), ma anche gli acquirenti che hanno effettuato questi “incauti acquisti” sono stati sanzionati.
L’utente non aveva idea del fatto che la toppa fosse contraffatta: “Ho detto loro come facevo a sapere che fosse contraffatta? Sono anche io parte lesa nella cosa, sono stato truffato anche io dal venditore, ed erano imbarazzati anche loro ma dicevano che era una direttiva proveniente da un’altra caserma e che loro erano solo ambasciatori della cosa. A quanto pare la legge dice così”. Il consumatore si è rivolto alla community di redditors per farsi consigliare se fare ricorso o no al Giudice di Pace, e ha concluso lo sfogo scrivendo: “Come al solito in questo paese si puniscono i cittadini onesti e i veri truffatori la fanno sempre franca”.
Ma la legge italiana gli dà ragione? Secondo l’articolo 1, comma 7-bis, del decreto legge 35/2005, “L’acquirente finale che introduce nel territorio nazionale prodotti che violano diritti di proprietà industriale o intellettuale è responsabile a tutti gli effetti come importatore“.
Questo significa che, secondo la normativa italiana, chi riceve a domicilio merce contraffatta viene considerato legalmente come importatore, indipendentemente dall’uso personale, dal valore dell’acquisto o dalla consapevolezza della contraffazione. Poiché il destinatario è l’unico soggetto identificabile in territorio italiano, è su di lui che ricade la responsabilità legale, con sanzioni che vanno da 300 fino a 7mila euro.
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