La Grecia è tornata in serie A

  • Postato il 19 aprile 2025
  • Di Panorama
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Complici la promozione della Grecia a emittente investment grade per tutte le agenzie di rating e un viaggio dello scrivente in terra ellenica, facciamo il punto sulla (rosea) situazione del paese.

È l’autunno del 2009 quando il PM greco Papandreou annuncia che i bilanci economici trasmessi all’UE sono falsi e il debito governativo è assai maggiore; man mano che emergono le vere condizioni del paese le agenzie declassano il merito creditizio portandolo a junk e i tassi salgano alle stelle. Fra il 2011 e il 2012 UE, BCE e FMI salvano la Grecia dal default con due prestiti a cui ne seguiranno altri per un totale di 325 miliardi di Euro, il record mondiale assoluto. Ci saranno poi davvero anni di “lacrime e sangue” con il paese che perde il 30% del valore della produzione industriale e quasi altrettanto del suo Pil, con le banche piene di crediti inesigibili costrette a fare molteplici aumenti di capitale e alla fine in molti casi nazionalizzate. Con il governo che deve sottomettersi alla dieta della famosa “Troika” che taglia costi, impone riforme e vendita di assets, riduce le pensioni e gli stipendi nel settore pubblico.

Sono passati tredici anni e in Grecia il 20 Aprile non si festeggerà solo la Pasqua ortodossa, che quest’anno coincide con la nostra ed è la festa annuale più sentita e celebrata, ma anche la promozione a investment grade del suo debito (Moody’s ha infatti completato l’opera di S&P e Fitch alzando il debito a Baa3 il mese scorso) che è quindi ritornato nella “Serie A” degli emittenti governativi mondiali. E non è poca cosa visto che è stato necessario risalire di una dozzina di livelli nel ranking delle agenzie in questo arco temporale, come il grafico di Bloomberg ben vi mostra.

Ma come ha fatto a riemergere dagli abissi un paese piccolo, con poche risorse naturali, senza particolari eccellenze in campo industriale, un export limitato, dove l’interesse principale degli abitanti non è l’ammazzarsi di lavoro, schiacciato da scadenze di debito da onorare e interessi da pagare?

La Grecia è tornata in serie A
La Grecia è tornata in serie A
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La Grecia è tornata in serie A

Anzitutto ha avuto una guida politica efficace, che ha messo il rilancio della Grecia al centro. Dopo gli anni dello scontento sociale e delle giuste proteste per quanto avevano fatto i politici anni ’90 e 2000, dominati da Syriza, Alexis Tsipras come Pm e Gianis Varoufakis (lo ricordate?) con le sue fantasiose politiche finanziarie, ma anche alcune riforme estremamente importanti, è arrivata una persona seria e preparata (basta guardarlo in foto per capire che ci si può fidare di lui). I mandati di Kyriakos Mitsotakis (al potere dal Luglio 2019 con Nuova Democrazia) hanno portato a scelte oculate in campo economico, una forte attenzione alle entrate del governo (in Grecia vi fanno lo scontrino anche in spiaggia per il lettino, sono finiti i tempi dell’evasione fiscale di massa), riforme epocali (è stato istituito il catasto delle proprietà immobiliari fino a pochi anni fa inesistente, si paga ora una tassa sulla casa) e una importante informatizzazione dell’apparato statale (l’e-governance è nata con Mitsotakis quando era ministro).

In seconda battuta il paese ha puntato moltissimo sulla sua risorsa più importante da sempre: il suo mare, le sue isole, i suoi tesori archeologici. Il turismo in Grecia è decollato: pensate che si è passati dai 14m del 2009 ai 36m del 2024, un balzo del 160%. In Italia, tanto per fare un paragone, siamo passati da 43m a 64m, che è senza dubbio un buon aumento, ma fa un +48%.

Nel paese ellenico il settore turistico contribuisce per il 15% del Pil e la cifra più che raddoppia (33%) se si considerano gli effetti collegati. Questo fenomeno di forte crescita è avvenuto grazie all’aumento della qualità e della quantità di posti letto disponibili (qualche pensioncina in stile anni ’80 c’è ancora, ma la riqualificazione è stata importante e ormai ci sono offerte per tutte le tasche). Parallelamente si sono sviluppate due compagnie aeree greche private (Aegean Airlines – Olympic e SkyExpress) che funzionano molto bene, anche a livello economico, e permettono di portare turisti in Grecia e poi in giro per le isole, senza doversi affidare a compagnie straniere (e qui un pensierino ad Alitalia viene naturale). Il climate change ha fatto il resto estendendo di un paio di mesi la stagione turistica balneare che ormai in molti luoghi va da aprile a fine ottobre.

Terzo fattore importante è stato senza dubbio l’efficientamento della pubblica amministrazione, per tanti anni tallone d’Achille, è proprio il caso di dirlo, del paese. Riforme, allungamento dell’età lavorativa, riduzione di troppo generose pensioni, aumento dei carichi di lavoro, privatizzazione di molte strutture, dal porto di Atene oggi gestito dai cinesi a quello di Salonicco che è controllato da stranieri con i francesi di Louis-Dreyfus maggiori azionisti, dalle banche che sono state rivendute e dalle quali lo stato greco è uscito totalmente, a DESFA, la rete del gas, che vede come azionista principale la nostra Snam.

Un processo senza dubbio non facile da accettare per i cittadini greci e che ha sollevato polemiche, ma che sembra aver funzionato.

E allora “Kalò Pasqa” a tutti brindando a quello che è il risultato concreto più importante: il rapporto debito / Pil greco che scende verso il 150%, in calo notevolissimo dai massimi post Covid del 215%, grazie a una crescita record del paese con il Pil a 237 miliardi di Euro, per la prima volta sopra al valore del 2009, l’anno dello scoppio della crisi.

Autore
Panorama

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