La Grecia condannata per i respingimenti dei migranti

  • Postato il 9 gennaio 2025
  • Di Agi.it
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La Grecia condannata per i respingimenti dei migranti

AGI - La Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) ha certificato una pratica sistemica di respingimento di richiedenti asilo da parte delle autorità greche. La Commissione europea - interpellata in merito - ha ribadito che "la migrazione deve essere gestita in modo dignitoso e umano".

 

"Una gestione efficiente delle frontiere deve essere saldamente ancorata al rispetto dei diritti fondamentali. Spetta alle autorità nazionali seguire e garantire il rispetto delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo", ha affermato Markus Lammert, portavoce della Commissione europea per gli Affari interni, commentando la sentenza.

 

Nello specifico, la sentenza della Cedu ha analizzato il ricorso di una cittadina turca che ha fatto causa alle autorità greche per violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, avvenuta nel 2019.


A.R.E., queste le iniziali della donna, nella sua denuncia ha spiegato di essere fuggita dalla Turchia dopo essere stata condannata per la sua appartenenza all'organizzazione descritta dalle autorità turche come "Organizzazione terroristica Fetullahista".

 

Dopo essere entrata in Grecia attraversando il fiume Evros, aveva affermato di essere stata fermata e poi respinta forzatamente verso la Turchia, assieme ad altre persone, tramite un piccolo gommone. Secondo la sentenza della Cedu, numerosi rapporti ufficiali descrivevano "una pratica sistematica da parte delle autorità greche" di respingimento di cittadini stranieri, senza che fosse loro data la possibilità di richiedere asilo nel Paese, come denunciato anche dalla cittadina turca nel suo ricorso.


La Corte ha quindi concluso che ci fossero forti indizi di pratica sistemica di respingimento e che il governo di Atene, che ha contestato in toto la versione dei fatti fornita dalla cittadina turca, non avesse fornito prove sufficienti che potessero confutare le accuse. Priva di base giuridica, secondo la Corte europea dei diritti dell'uomo, anche la detenzione della donna, ritenuta "propedeutica" al suo respingimento. La Grecia è stata condannata a pagare alla cittadina turca 20 mila euro di danni non patrimoniali.

 

 "La Commissione prende atto della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di questa settimana e, pur seguendo da vicino la giurisprudenza della Cedu, non commenta sentenze specifiche. Spetta agli Stati membri interessati garantire il rispetto delle sentenze della Corte sotto la supervisione del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa", ha commentato il portavoce europeo nel briefing quotidiano con la stampa a Bruxelles.

 

"La nostra posizione sulla gestione delle frontiere in generale è ben nota. La migrazione deve essere gestita in modo dignitoso e umano. Una gestione efficiente delle frontiere deve essere saldamente ancorata al rispetto dei diritti fondamentali. Spetta alle autorità nazionali seguire e garantire il rispetto delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo", ha aggiunto Markus Lammert affermando che l'esecutivo Ue continuerà a collaborare con le autorità di Atene per garantire un solido sistema di monitoraggio e di indagine, lavorando con gli organi disciplinari interni, le autorità indipendenti e la magistratura greca.


"Nell'ambito del suo lavoro sulle priorità del mandato, il commissario europeo per gli Affari interni e la migrazione, Magnus Brunner si recherà in Grecia la prossima settimana. Questa sarà anche l'occasione per sollevare la questione sulla sentenza della Cedu con le autorità greche e per informarsi sul seguito da dare", ha concluso il portavoce europeo. 

 
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Agi.it

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