La giungla del Guatemala sorprende ancora: scoperta un’antica città Maya

  • Postato il 6 giugno 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Nel cuore del dipartimento di Petén, nel nord del selvaggio Guatemala, gli archeologi hanno riportato alla luce un’antica città Maya risalente a quasi 3.000 anni fa. 

Il sito, chiamato Los Abuelos  (“i nonni” in spagnolo) sorge a poca distanza da Uaxactun, in un’area finora poco esplorata della giungla tropicale. Con le sue piramidi, i monumenti scolpiti e un sistema idraulico praticamente unico al mondo, questa scoperta non solo riscrive parte della storia della civiltà Maya, ma accende nuovi riflettori ancora oggi su una destinazione che affascina da sempre gli amanti dell’archeologia e dell’avventura. 

Un’occasione imperdibile, dunque, per i viaggiatori che sono costantemente alla ricerca di emozioni autentiche e di un passato ancora vivo nella pietra, secolo dopo secolo.

Una nuova spinta per il turismo in Guatemala

Los Abuelos, risalente al periodo Preclassico Medio (circa 800-500 a.C.), si estende per oltre 16 chilometri quadrati nel cuore verde del Petén, in realtà anche a breve distanza dal celebre sito di Tikal. Il ministero della cultura guatemalteco descrive la città come “uno dei più antichi e importanti centri cerimoniali” dell’intera civiltà Maya. L’architettura del sito in effetti impressiona al primo sguardo per la sua pianificazione, le sculture uniche e la presenza di una piramide alta ben 33 metri, decorata con murales del periodo Preclassico.

Per gli appassionati di viaggi culturali, questa scoperta rappresenta dunque la nascita di una nuova tappa obbligata. Visitare Los Abuelos, magari abbinandolo a un itinerario che include Uaxactun e Tikal, permette di vivere un viaggio immersivo nel passato, lontano dai circuiti turistici più battuti del Paese. È un’opportunità rara di ammirare i resti di un’antica metropoli cerimoniale ancora avvolta dal mistero della fitta giungla.

Los Abuelos e il “triangolo urbano perduto”

La scoperta di Los Abuelos, insieme ad altri due siti limitrofi, forma quello che gli studiosi hanno definito un triangolo urbano finora sconosciuto. 

Una configurazione che obbliga a riconsiderare l’organizzazione cerimoniale e politica del Petén preispanico. Al centro della città spiccano due enigmatiche sculture antropomorfe, un “vecchio” e una “vecchia”, che hanno dato il nome al sito e che, secondo gli esperti, potrebbero essere legate a culti ancestrali dedicati al culto dei defunti e degli spiriti guida.

Chi viaggia alla ricerca di significato e di cultura, oltre che di bellezza, troverà in questi ritrovamenti un invito irresistibile a esplorare non solo la geografia fisica del Guatemala, ma anche quella spirituale dei Maya. Un viaggio tra pietre millenarie, volti scolpiti e racconti dimenticati, in una terra dove ogni radice affonda nel mito. Un’avventura archeologica, certo, ma anche umana: fatta di memoria, di legami invisibili e di tracce lasciate da un popolo che continua a parlare (e a far parlare di sé, anche nel mondo cinematografico, ad esempio), silenziosamente, a chi sa ascoltare.

Autore
SiViaggia.it

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