La giravolta di Sala nella mattinata dell’arresto dell’ex dirigente: da “L’edilizia ferma per le indagini” a “Chi ha sbagliato paghi”

  • Postato il 5 marzo 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Prima torna ad attaccare “le indagini della Procura” che hanno creato “una paralisi” a Milano dove “l’edilizia è ferma“, poi però cambia completamente registro: “Se uno ha sbagliato che paghi e che paghi anche duramente“. Le dichiarazioni del sindaco Giuseppe Salasubito dopo il primo arresto nell’ambito delle indagini della Procura sulla gestione dell’urbanistica nel capoluogo lombardo – cambiano nel corso delle ore: una giravolta – quella del primo cittadino di Milano – proprio mentre gli organi di stampa pubblicano sempre dettagli dell’indagine che ha portato ai domiciliari l’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni.

Le prime dichiarazioni – Alle 7.30 iniziano i primi lanci delle agenzie di stampa che danno notizia dell’arresto. Circa due ore dopo – fuori dal liceo Parini, prima di incontrare gli studenti che lo hanno invitato durante la co-gestione – Sala fa il suo primo commento sulla vicenda: “Io vivo preoccupato, al momento non ho elementi per poter esprimere giudizi”, sottolinea il sindaco di Milano: “Devo capire, leggo le agenzie e al momento non so nulla, non so i fatti imputati, non so se i fatti sono imputati quando era in Comune, alla Commissione paesaggio, o quando lavorava per Ance”, ha detto facendo riferimento a Giovanni Oggioni, l’architetto ai domiciliari. “Non posso dire nulla appena capisco qualcosa mi pronuncerò”, ha ribadito prendendo tempo. A chi gli ha chiesto se l’arresto dell’ex dirigente del Comune mette ancora più a rischio il Salva Milano – alla vigilia dell’esame in Senato della proposta di legge – Sala risponde: “Dipende proprio da quanto è stato commesso, se è stato commesso, il fatto, e a cosa va attribuito quindi non lo so, proviamo a capire un po’“.

“Edilizia ferma per le indagini” – Poco prima delle 10.30, mentre emergono ulteriori dettagli sulla vicenda Oggioni, Sala affronta l’argomento anche con gli studenti del liceo Parini e punta il dito contro il Palazzo di Giustizia di Milano: “Non do giudizi perché non è il caso ma a Milano l’edilizia è ferma perché le indagini della Procura hanno portato al fatto che c’è una paralisi“, ha detto rispondendo alle domande dei liceali. “Molte realtà avevano un’autorizzazione del Comune messa oggi in discussione dalla procura. Quindi giudicheranno e poi vedremo”, incalza Sala. “Siamo partiti dal fatto che avevamo circa 200 aree urbane dove c’erano ex fabbricati industriali abbandonati e abbiamo lavorato per rigenerare quelle aree – ha ricordato ancora il sindaco -, dando permessi di costruire per sostituire un fabbricato industriale in un palazzo. Un punto che ci viene contestato dalla procura è questo ma noi abbiamo mantenuto gli stessi metri quadrati“. “Un’altra accusa è di avere dato procedure semplificate per quei palazzi superiori a 25 metri dove c’è una legge del 1942 che dice che queste operazioni devono passare da un iter procedurale particolare. Noi abbiamo semplificato e ci accusano“, conclude il sindaco quasi cercando di smontare l’impianto accusatorio dei pm.

La giravolta: “Chi ha sbagliato paghi” – Mezz’ora più tardi (poco dopo le 11), però, le sue parole cambiano radicalmente. “È chiaro che io difendo sempre l’amministrazione, il Comune, la squadra ma se poi uno ha sbagliato che paghi e che paghi anche duramente. Sia chiaro”, afferma Giuseppe Sala. “Ci rimettiamo a quello la procura sta facendo e spero di avere informazioni”, ha aggiunto. La persona arrestata “era stato dirigente del comune non all’inizio della mia fase ma nell’ultima”, precisa il sindaco ribadendo che “questa cosa” lo “preoccupa” ma “voglio capire, non ho elementi adesso è chiaro che non sono mai situazioni piacevoli da gestire”. Sala commenta anche altri dettagli emersi, come lo scambio di messaggi tra Oggioni e l’attuale assessore alla Casa, Guido Bardelli, dove ci sono chiari riferimenti spregiativi alle indagini della Procura e dove Bardelli commenta anche con un “Dobbiamo fare cadere questa giunta“. I messaggi risalgono al dicembre del 2023 mentre Guido Bardelli diventa assessore della giunta Sala 7 mesi dopo. “Non lo so, me lo stanno riferendo“, ha risposto Sala alla stampa, sottolineando comunque che non ci dovrebbero essere provvedimenti sugli assessori: “Non penso proprio, ho letto, non lo so”, ha detto ribadendo che servono più informazioni. Inoltre si parla di pressioni da parte degli indagati per fare passare il Salva Milano, nei loro interessi: “Non lo so, per me il Salva Milano deve passare per una serie di motivi ma non commento cose che non conosco”, ha concluso.

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