La Germania alza il salario minimo: l’aumento in due tappe. Dal 2027 sale a quota 14,50 euro

  • Postato il 30 ottobre 2025
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Il governo tedesco ha disposto un aumento del salario minimo in due tappe. La misura accoglie le indicazioni presentate a giugno dalla commissione che riunisce ogni due anni rappresentanti dei sindacati e dei datori di lavoro per negoziare il costo del lavoro. Dal primo gennaio 2026 a 13,90 euro all’ora e un anno dopo ancora a 14,60 euro. Attualmente è di 12,82 euro all’ora.

Così 6,6 milioni di persone che lavorano a tempo pieno a salario minimo – per l’Istituto per la ricerca sull’occupazione (IAB) circa il 10-12% dei lavoratori – l’anno prossimo avranno circa 190 euro in più al mese. Le imprese avranno costi aggiuntivi di 2,18 miliardi nel 2026 e 3,44 miliardi nel 2027. Lo IAB, istituto di Ricerca sul Mercato del Lavoro e delle Professioni tedesco, sottolinea che gli adeguamenti “potrebbero anche avere effetti negativi”. L’aumento in due fasi permette però di attenuare l’onere per i datori di lavoro.

Il Governo si dice convinto che l’adeguamento salariale, nonostante la difficile situazione economica generale, non comporterà un aumento della disoccupazione. Nell’annunciare la decisione l’esecutivo ha spiegato che stipendi più alti rafforzano il potere d’acquisto, stabilizzano la domanda interna e aiutano i dipendenti a uscire dal settore a basso salario. Lo stesso l’Istituto di ricerca dell’Agenzia federale per l’impiego (BA) prevede la riduzione del settore a basso salario e la disuguaglianza salariale. E poiché poi le donne sono colpite in modo sproporzionato dai salari bassi, l’aumento contribuirà anche a ridurre il divario di genere.

Il salario minimo è stato introdotto in Germania nel 2015 ed originariamente fu fissato per legge a 8,50 euro per tutti i dipendenti, con delle eccezioni per tirocinanti, lavoratori autonomi o volontari. La commissione mista tra datori di lavoro e sindacati valuta costantemente l’impatto sulla tutela dei lavoratori e la competitività delle aziende, e con una stima dell’andamento salariale sul valore del 60% della retribuzione lorda media dei dipendenti a tempo pieno, propone ogni due anni eventuali adeguamenti.

Marc Biadacz, portavoce del gruppo parlamentare CDU/CSU per il mercato del lavoro e la politica sociale, sostiene che “la commissione per il salario minimo ha preso una decisione equilibrata” e “le parti sociali hanno dimostrato di agire responsabilmente anche in tempi economicamente difficili”. E ha sottolineato che “nemmeno in futuro” ci sarà “bisogno di un salario minimo politico”. L’appunto scaturisce dal fatto che nel 2022 la passata coalizione SPD, Verdi e FDP, scavalcò la commissione portando il salario minimo a 12,00 euro.

Anche nel vigente accordo di coalizione, per volere della SPD, si affermava che un salario minimo di 15 euro sarebbe stato “raggiungibile nel 2026”. La Ministra del Lavoro Bärbel Bas (SPD) ha comunque elogiato l’aumento, anche se leggermente inferiore a quello da loro auspicato, definendolo “un passo importante verso una maggiore equità e un maggiore riconoscimento per coloro che fanno funzionare il nostro Paese giorno dopo giorno” e rimarcando come le aziende potranno “distribuire responsabilmente l’aumento dei costi su due anni”.

Il 1° gennaio 2026 aumenterà così anche il limite di guadagno per i mini-job, attualmente pari a 556 euro lordi al mese. Per garantire la possibilità di una settimana lavorativa di dieci ore, il limite per l’occupazione marginale aumenta con ogni aumento del salario minimo. Ciò garantisce che l’orario di lavoro non debba essere ridotto in caso di aumento della retribuzione oraria. Per la Ministra Bas il salario minimo è “una storia di successo per milioni di persone che lavorano duramente”.

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