La Galleria d’Arte Moderna di Torino sarà riqualificata da un team di grandi architetti
- Postato il 18 dicembre 2025
- Architettura
- Di Artribune
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Il più antico museo civico d’arte moderna in Italia, a più di 65 anni dalla costruzione della sua sede su disegno degli architetti Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, si rinnova. Su 49 proposte candidate al concorso internazionale di progettazione per la riqualificazione, rifunzionalizzazione e valorizzazione della GAM – indetto lo scorso aprile dalla Fondazione Torino Musei (in collaborazione con la Città di Torino, la Fondazione Compagnia di San Paolo e con il supporto della Fondazione per l’architettura / Torino) – cinque sono state ammesse alla seconda fase che, in data odierna, si è conclusa con il successo del gruppo composto dallo studio MVRDV, con sede a Rotterdam, con gli italiani di BALANCE ARCHITETTURA, EP&S Group (mandataria), il geologo Michelangelo Di Gioia e lo Studio Prof. Ing. Filippo Busato. A loro viene riconosciuto il primo premio pari a 100mila euro.

I risultati del concorso per la rigenerazione della GAM
Secondo posto per la formazione capitanata dalla società Kengo Kuma & Associates Europe (capogruppo), che al concorso per la GAM ha partecipato, tra gli altri professionisti, insieme all’architetta Sonia Calzoni. Terza posizione per il raggruppamento italo-spagnolo-portoghese del quale hanno fatto parte l’architetto spagnolo Guillermo Vázquez Consuegra (capogruppo), 3ti Progetti Italia Ingegneria Integrata S.p.A e lo studio Proap Arquitectura Paisagista, con sede a Lisbona. Infine, si piazzano rispettivamente al quarto e al quinto posto i gruppi guidati dai due tra i principali studi italiani, ovvero Mario Cucinella Architects (in un team che includeva anche DOTDOTDOT) e ACPV Architects con ha concorso, tra gli altri, insieme a LAND Italia srl.

Il progetto vincitore del concorso per la nuova GAM a Torino
Nella motivazione la commissione giudicatrice, composta da Marco Gilli (Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo e presidente della commissione) e da Chris Dercon, Marco Filippi, Francesca Torzo ed Esmeralda Valente, ha osservato che “progettare o riprogettare un museo può essere un modo per esplorarne il potenziale. A prima vista un nuovo edificio o un ampliamento aumentano semplicemente l’impronta costruita o la spostano altrove, ma come chiarisce questa proposta rispondendo alle condizioni storiche urbane la nuova GAM intensifica l’importanza del museo come generatore di cultura nella città di Torino, ospitando più del tradizionale programma espositivo ed accogliendo diverse funzioni pubbliche”. E, in effetti, tra i punti di forza della proposta vincitrice emerge la maggiore permeabilità tra edificio e città, con la nascita di una piazza. Si è inoltre fatto riferimento alla pulitura e alla rimozione di alcuni interventi relativi ai restauri degli Anni Novanta, permettendo in parallelo “ai numerosi strati, alle aperture e alle chiusure dell’architettura originale” di tornare a essere visibili e leggibili. i membri dello studio MVRDV, collegati in streaming, all’annuncio del risultato hanno ricordato l’esperienza del sopralluogo torinese: “Abbiamo riconosciuto la GAM come un luogo vivo, profondamente legato alla città di Torino. Aprire il giardino e la piazza significa aprire la cultura alla città, invitando le persone ad attraversare tutti gli spazi, fino al piano interrato e ai magazzini. Abbiamo quindi immaginato un edificio realmente aperto, capace di coniugare rispetto per gli interni e grande flessibilità per le future configurazioni espositive. Infine, vi ringraziamo sinceramente per la fiducia e per averci affidato il futuro della GAM”.
La nuova GAM avrà una più profonda connessione urbana con la città di Torino
In attesa dei dettagli sul progetto, del quale sono fin qui mostrati un paio di render, è la giuria a fornire una prima immagine efficace di quello che l’edificio museale del secondo dopoguerra potrà diventare, in un quadro complessivo che lascia prefigurare un’esperienze di visita del tutto diversa da quella attuale. “Durante il giorno la permeabilità della proposta funziona come un totem, mentre durante le lunghe serate invernali come un faro luminoso che irradia “io sono un museo”, indica la motivazione. “I musei si evolvono, come si può notare chiaramente a Torino, così come si evolvono le città e stanno diventando sempre più dei connettori tra il vecchio e il nuovo, tra pubblici diversi, tra quartieri e altre parti della città. Questa proposta offre luoghi in cui il visitatore e la città diventano parte del programma del museo. In linea con i musei del mondo, piccoli e grandi, che si stanno interrogando sulle loro esigenze future, la GAM si è resa conto che ha bisogno di spazi diversi da quelli esistenti, relazioni spaziali che consentono di realizzare i suoi obiettivi programmatici coerentemente con le sue esigenze in continua evoluzione. Il rapporto storico tra l’architettura originale della GAM e le sue pratiche o necessità rivela attraverso questa proposta una realtà museologica che è altrove. Si tratta di una proposta coraggiosa che si fa erede dell’ottimismo del dopoguerra, del periodo in cui fu creata la GAM”, è stato inoltre evidenziato da parte della commissione.
Costi e tempi per la rigenerazione della GAM
“L’auspicio è poter iniziare i lavori entro il primo semestre del 2027”, ha inoltre dichiarato il Presidente Gilli, indicando il 2026 come l’anno ideale per il completamento di tutti i passaggi burocratici previsti, a partire dal trimestre necessario per le fasi approvative, cui seguirà quello per la progettazione esecutiva. Non ancora definite le modalità di realizzazione, ma come suggerito dallo stesso Gilli le opzioni sono due: “Andrà discusso insieme alla GAM. Una è quella di mantenere la GAM aperta, e questo comporta una tempistica leggermente più lunga; l’altra invece è quella di prevedere un periodo evidentemente breve di chiusura, che ovviamente potrebbe far accelerare i lavori.” Di sicuro, intanto, c’è che per l’inizio del 2026 sarà organizzato un grande evento pubblico di presentazione del progetto vincitore, come anticipato Massimo Broccio che presiede Fondazione Torino Musei. Sarà aperto alla città, affinché possa iniziare a familiarizzare con il futuro assetto di un museo che si candida a siglare una relazione più intensa con il tessuto urbano e con la comunità locale. Come già reso noto ad aprile, il finanziamento complessivo stanziato per l’operazione si aggira sui 27 milioni di euro. Anche grazie ai paralleli lavori al Museo Egizio e alla Cavallerizza Reali, entrambi preceduti da importanti concorsi di progettazione, Torino sta mettendo in campo solide risorse per il suo futuro culturale e il suo rinnovamento architettonico.
Valentina Silvestrini
L’articolo "La Galleria d’Arte Moderna di Torino sarà riqualificata da un team di grandi architetti" è apparso per la prima volta su Artribune®.