La Francia in piazza contro la finanziaria: 500 mila manifestanti. Scontri e cariche a Parigi con feriti e 181 fermati
- Postato il 18 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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La Francia ha registrato oggi, 18 settembre, una nuova giornata di scioperi e proteste diffuse. La mobilitazione, la seconda in otto giorni, è stata organizzata dal raggruppamento intersindacale e si è concentrata contro il nuovo governo e le sue scelte di bilancio, provocando nuovi disordini a pochi giorni dalla nomina del neopremier Sebastien Lecornu da parte del presidente Macron. Le sigle sindacali UNSA, CFDT, CGT, FO, CGC, CFTC, Solidaires e la FSU hanno chiesto risorse adeguate ai servizi pubblici, misure contro la precarietà lavorativa, investimenti in una giusta transizione ecologica e giustizia fiscale attraverso la tassazione dei grandi patrimoni e dei redditi molto alti, oltre all’abbandono dell’età pensionabile di 64 anni.
Oltre 400 gli eventi previsti in tutto il Paese, e ben 92 blocchi stradali. Già nel corso della giornata si sono verificati tafferugli a Marsiglia. A Parigi, prima della partenza del corteo dalla Bastiglia, il ministero dell’Interno aveva registrato 128 fermati e 7 poliziotti feriti. Dopo uno svolgimento inizialmente tranquillo, le tensioni sono arrivate con l’ingresso del corteo a place de la Nation, tappa finale prevista dove è stato dato l’ordine di dispersione della manifestazione. Ad essere prese di mira lungo il percorso sono state le agenzie degli istituti bancari, mente la polizia è intervenuta con l’uso massiccio di gas lacrimogeni e granate flash anti accerchiamento, dispiegando anche due carri blindati “Centaure“, già annunciati dal ministro dell’Interno Bruno Retailleau. Alla fine del corteo parigino, gruppi di “casseur” e “black bloc”, stimati in centinaia dalla polizia, hanno fronteggiato gli agenti, lanciando sassi e oggetti, distruggendo pensiline e spaccando vetrine. La polizia ha risposto con centinaia di agenti in assetto antisommossa. I fermati sono stati 181, con 11 feriti tra i manifestanti, oltre a quelli tra le forze dell’ordine.
La mobilitazione ha causato disagi con scuole e trasporti in tilt, sebbene metro e treni abbiano garantito servizio solo nelle ore di punta. I sindacati hanno riportato un’adesione nelle scuole del 45%. Il ministero dell’Interno aveva inizialmente previsto fino a 900.000 manifestanti, mentre il sindacato Cgt ha stimato “oltre un milione” di partecipanti in tutta la Francia. Un dato che supererebbe le proteste contro la riforma delle pensioni del 2023, e nettamente la mobilitazione meno strutturata del 10 settembre con circa 200 mila persone. Le autorità hanno poi aggiornato il conteggio ufficiale a 427.000 persone, e successivamente a oltre 500.000 in tutto il Paese, con 55.000 partecipanti al corteo di Parigi, secondo dati forniti dallo stesso ministero dell’Interno e dalla prefettura di Parigi.
A rallegrarsi per “la grande manifestazione” è il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon: “Emmanuel Macron rende incontrollabile la situazione per lui e per il suo sistema”, e torna a chiedere la destituzione del presidente. Sul suo blog, Mélenchon scrive che questo “movimento sociale” è “una diretta continuazione di quello contro la riforma delle pensioni a 64 anni”. “Un movimento – continua Mélenchon – di ampiezza eccezionale, arrivata al suo primo appuntamento al livello massimo della fine del precedente”.
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