La Flotilla rifiuta la proposta di fermarsi a Cirpo: “Obiettivo rimane rompere l’assedio e consegnare gli aiuti a Gaza”
- Postato il 25 settembre 2025
- Mondo
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
Niente cambio di programma. La delegazione italiana del Global Movement to Gaza, a nome del Comitato direttivo della Global Sumud Flotilla, comunica alle autorità italiane di non accettare la proposta ricevuta mercoledì su una possibile deviazione degli aiuti in direzione Cipro, per poi farli arrivare a Gaza con il coinvolgimento del patriarcato latino di Gerusalemme. Il no secco arriva dopo le parole di Giorgia Meloni che ha attaccato l’iniziativa umanitaria definendola “pericolosa e irresponsabile” e solo finalizzata “a creare problemi al governo”, chiedendo agli attivisti di fermarsi a Cipro: “Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità di infilarsi in un teatro di guerra per consegnare aiuti a Gaza che il governo italiano avrebbe potuto consegnare in poche ore“, ha aggiunto la premier da New York.
“Ribadiamo – scrive il Global Movement to Gaza – che la nostra missione rimane fedele al suo obiettivo originario di rompere l’assedio illegale e consegnare gli aiuti umanitari alla popolazione assediata di Gaza, vittima di genocidio e pulizia etnica”. “Qualsiasi attacco o ostruzione alla missione – viene sottolineato – costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale e un atto di sfida all’ordinanza provvisoria della Corte internazionale di giustizia che impone a Israele di facilitare gli aiuti umanitari verso Gaza”. La delegazione italiana continua a a chiedere al Governo “una risposta netta, severa e seria, in linea con il diritto internazionale”.
Sulla proposta aveva lavorato il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha sentito i suoi omologhi di Cipro e Israele (ottenendone il consenso). Secondo quanto trapela, il governo invita la Flotilla a consegnare gli aiuti alle parrocchie del Patriarcato latino a Cipro, da qui verrebbero trasferiti al porto di Ashdod in Israele per poi, attraverso un corridoio aperto dalle Misericordie, farli arrivare a Gaza. Su questa ipotesi si è attivato il Patriarcato latino di Gerusalemme, guidato dal cardinale Pizzaballa, per dare fattibilità alla mediazione. C’è stato anche un intervento del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, “verso il Patriarcato latino di Gerusalemme per facilitare l’arrivo e la consegna degli aiuti umanitari a Gaza”.
La situazione intanto rimane sempre molto tesa. Le imbarcazioni della Global Samud Flotilla si trovano al momento nei pressi delle coste meridionali di Cipro. Gli organizzatori della missione hanno annunciato su Telegram una “conferenza stampa di emergenza” per allertare la comunità internazionale in merito a “informazioni credibili di intelligence che indicano che è probabile che Israele intensifichi gli attacchi violenti contro la flottiglia entro le prossime 48 ore, utilizzando potenzialmente armi che potrebbero affondare, ferire e/o uccidere i partecipanti”. Viene pertanto chiesto con urgenza “che i governi e gli organismi internazionali intervengano e garantiscano il passaggio sicuro della flottiglia”.
Intanto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha disposto l’invio verso l’area dove naviga la Flotilla “di un’altra nave, la Alpino, che dispone di altre capacità se mai servissero”. La fregata multiruolo Fasan della Marina militare italiana già da ieri sera è a sud di Creta in prossimità della flotta umanitaria degli attivisti e la segue per eventuali soccorsi. Mentre è pronta a salpare dal porto di Cartagena anche la nave della marina militare spagnola Furor, come annunciato dal primo ministro Pedro Sánchez. A bordo della nave ci sono in totale 52 uomini e donne, e tra i loro compiti non c’è solo la sorveglianza marittima, ma anche missioni umanitarie, di mantenimento della pace, antidroga o controllo del traffico illegale di persone, riferisce la radio tv pubblica spagnola Rtve. La missione della Furor è coordinata con quella delle due navi inviate dall’Italia.
L'articolo La Flotilla rifiuta la proposta di fermarsi a Cirpo: “Obiettivo rimane rompere l’assedio e consegnare gli aiuti a Gaza” proviene da Il Fatto Quotidiano.