La figlia di Nicola Calipari: “Nessuna fatalità, mio padre fu lasciato solo. È un delitto senza colpevoli”
- Postato il 12 agosto 2025
- Politica
- Di Blitz
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“Nessuna fatalità, mio padre fu lasciato solo. Alla fine il suo mondo l’ha tradito”. Così Silvia Calipari, figlia di Nicola Calipari, il funzionario del Sismi ucciso vent’anni fa a Baghdad durante la liberazione di Giuliana Sgrena, in un’intervista al Corriere della Sera. “Ha fatto quello che era nella sua natura – aggiunge –. Aveva promesso e si era promesso che l’avrebbe riportata a casa. Ha onorato l’impegno”.
“Ho sentito in tv la notizia che Giuliana Sgrena era stata liberata – ricorda – e ho pensato: ecco, finalmente papà torna a casa. E invece…”. Solo dopo seppe dalla madre che quella sarebbe stata l’ultima missione e che lui aveva deciso di rientrare in polizia. “Non era più sereno, era sempre preoccupato. Speravo finisse presto e tornasse a un lavoro che gli riportasse il sorriso”. Sul suo ruolo nelle operazioni, Silvia racconta: “Non ne parlava mai. Il fatto che avesse partecipato alla liberazione di Soffiantini l’ho scoperto dai giornali”. Alla domanda se la morte sia stata una tragica casualità, risponde: “No, non credo che la casualità appartenga a quel mondo”. E conclude: “È un delitto senza colpevoli. Mio padre è stato lasciato solo. Di meno sarebbe stato difficile”.
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