La favola di Aouani, dalle case popolari al bronzo iridato a Tokyo

  • Postato il 16 settembre 2025
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Dalle case popolari al bronzo iridato. Dalla periferia di Milano al terzo posto mondiale della maratona di Tokyo. In mezzo un diploma scientifico, gli studi negli States, la laurea in ingegneria civile. Questa è la storia di Illass Aouani, marocchino naturalizzato italiano, “fiero di essere un italiano” (parole sue) che ha fatto strada.

È l’ultima favola che lo sport ci ha regalato. Una favola conosciuta dai più lunedì 15 settembre quando il tesserato per le Fiamme Azzurre ha sfiorato per 3 centesimi l’oro nella maratona. Terzo a pochi metri dal tanzaniano Simbu e dal tedesco Petros, i due duellanti super favoriti. Il bronzo di Illass arriva dalle case popolari di Ponte Lambro (Milano) dove vive e dove il papà lavora in un cantiere. A fine mese il maratoneta di bronzo compirà 30 anni.

Nato in Marocco si è trasferito in Italia quando aveva 2 anni per raggiungere il papà e stabilirsi nel capoluogo lombardo. Ha scoperto l’atletica nel 2011 e subito il suo maestro Claudio Valisa a San Donato lo ha indirizzato verso le lunghe distanze. Correndo e studiando Aouani è esploso: ha vinto l’oro europeo quest’anno con in tasca la laurea.

La lezione di Aouani

Subito dopo aver terminato la maratona in 2h09’48” Iliass ha commentato:” Sono stato così folle da sognare in grande”. E poi: ”Sono partito dal nulla ma quando ci credi ai sogni questi si realizzano. La parola impossibile è nel dizionario di chi vive di scuse. Fino a 19 anni, zainetto in spalla e tanti km a piedi per allenarmi. Poi sono arrivati la borsa di studio, il Covid e sono finito in Nazionale”.

Escluso da Parigi un anno fa si è preso la rivincita con la medaglia al suo primo mondiale. Ha concluso: ”Dietro questo pezzo di metallo c’è di tutto: ci sono momenti di delusione, ci sono le lacrime versate da solo in macchina. Si, sono commosso. La maratona è una disciplina spirituale, è un momento di introspezione. È una solitudine ma nel senso positivo del termine, fa bene alla mente. Agli ingegneri fa bene correre e faticare”. Chapeu.

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Blitz

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