La domanda di Giuseppe Conte e quei fatti sacri da non commentare

  • Postato il 5 febbraio 2025
  • Di Il Foglio
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La domanda di Giuseppe Conte e quei fatti sacri da non commentare

Il grande C.P. Scott, pilastro del giornalismo britannico, soleva dire: “I commenti sono liberi, ma i fatti sono sacri”. Ogni giornale crea dunque un proficuo attrito fra la durezza non malleabile degli eventi e il prisma di possibili interpretazioni a titolo personale, così che il lettore apprenda qualcosa e si faccia una propria idea. Bon. Ieri Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha rimbrottato Giorgia Meloni domandando: “Credi che siamo tutti idioti?”. Ripeto: Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle – il partito di quelli che credevano alle scie chimiche, credevano alle sirene, credevano ai chip sottopelle, entravano in Parlamento senza sapere quanti fossero i parlamentari, volevano abolire la povertà, piazzavano Pinochet in Venezuela, avevano studiato la millenaria democrazia francese, chiamavano il presidente cinese Mister Ping, osteggiavano la lobby dei malati di cancro, erano convinti che il 14 agosto 2054 si sarebbe instaurato un nuovo ordine mondiale, confondevano i reati dolosi con quelli colposi, erano persuasi che gli innocenti non finissero mai in carcere, andavano in gita dai gilet gialli, scambiavano Auschwitz per Austerlitz, volevano attraversare il tunnel del Brennero, confondevano Matteotti con Mussolini e con Andreotti, avevano letto “Madame Bovary” di Baudelaire, ammiravano la cupola del Colosseo, volevano rendere il ponte Morandi un luogo vivibile, erano dotati di un corpo costituito per il 90 per cento da acqua, si ripromettevano di indire il censimento dei raccomandati, miravano a imporre l’obbligo flessibile di vaccinazione, non potevano attendere i tempi della giustizia penale, e in tutto ciò avevano le loro brave difficoltà col congiuntivo – ieri ha domandato: “Credi che siamo tutti idioti?”. I fatti sono sacri, i commenti sono liberi, ma talora bastano i fatti senza commenti.

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Autore
Il Foglio

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