La deputata Semenzato in visita al carcere femminile con Ilaria Cavo: “Serve prevenzione, PinkPoint siano nazionali”
- Postato il 16 maggio 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni


Genova. La deputata di Noi Moderati Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e di ogni forma di violenza di genere, ha visitato venerdì il carcere femminile di Pontedecimo insieme con la collega deputata Ilaria Cavo, candidata vicesindaca per Pietro Piciocchi.
“Abbiamo trovato delle donne molto consapevoli che hanno subito, mi permettete di dirmelo, dei reati riflessi – ha sottolineato Semenzato – in realtà hanno commesso degli illeciti perché condizionate da uomini maltrattanti. Non è la regola, ma è una percentuale altissima. Poi abbiamo incontrato le donne che attraverso la formazione e il rapporto con il lavoro sono riuscite e stanno riuscendo a ricostruire quell’autonomia per loro stesse e anche per i loro figli. E questo ci fa capire che il rapporto tra questi enti penitenziari è fondamentale”.
“Il 2024 ha segnato un segno meno nei femminicidi e nei reati in ambito familiare, il 2025 è su questa linea narrativa, ma questi numeri non ci consolano – prosegue Semenzato – Però ci fanno capire che i tanti interventi, anche normativi, sono tutti fondamentali, ma soprattutto il grande tema è quello della prevenzione e della sensibilizzazione”.
Il riferimento è al progetto PinkPoint, attivo nel capoluogo ligure da un anno e promosso da Confcommercio Genova, le sue associazioni FIPE, SILB e Terziario Donna, il Comune di Genova, Amt e altre realtà del territorio, con l’obiettivo di creare una rete di “punti sicuri” per le donne nei contesti serali e notturni, in particolare nei locali pubblici e nelle discoteche: “È un’iniziativa fondamentale che mi impegno a sostenere a livello nazionale, proponendolo come buona pratica da replicare in altre città italiane”, ha chiarito Semenzato.
“Quello dei PinkPoint è un progetto molto bello e importante, perché nasce sostanzialmente dall’associazionismo, dai commercianti, dai titolari dei locali – ha detto ancora Cavo – che si sono messi in gioco e hanno voluto dare un segnale di protezione per le ragazze, per le famiglie”. Il progetto prevede che i locali che i locali che aderiscono mostrino una vetrofania che li identifica come luoghi sicuri “in cui chiedere informazioni, chiamare un taxi, anche solo per un bicchiere d’acqua – spiega Marina Porotto, presidente Terziario Donna Genova. A questo si aggiunge il potenziamento della linea autobus 608, così da assicurare un mezzo pubblico anche durante gli orari della movida. Partito lo scorso anno come sperimentazione, il progetto è stato riconfermato anche per quest’anno.
“Nella sezione femmine abbiamo trovato la consapevolezza di come molte donne siano in carcere perché a loro volta vittime, condizionate da situazioni che hanno portato poi alla delinquenza – ha concluso Cavo – Tutto questo non deve avvenire, noi dobbiamo agire di prevenzione, quindi intercettare quel disagio prima che arrivi a questi estremi, ed è la richiesta che arriva da un carcere molto attivo nei progetti di inserimento lavorativo al momento dell’uscita. Dobbiamo aiutarli a fare in modo che questi inserimenti siano sempre di più, e credo che sul fronte pubblico è nostra responsabilità sensibilizzare le aziende, quelle pubbliche e quelle private, per fare in modo che i progetti di inserimento lavorativo di queste donne aumentino”.