La cultura è il vero motore della domanda turistica in Italia? Ecco cosa dice il rapporto di Federculture
- Postato il 17 luglio 2025
- Attualità
- Di Artribune
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S’intitola significativamente Impresa Cultura il ventunesimo Rapporto Annuale di Federculture presentato a Milano giovedì 17 luglio 2025. Il volume, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, come ogni anno fotografa lo stato di salute del sistema culturale italiano proponendo, oltre a un’accurata analisi, modelli e strategie per i prossimi anni. Il quadro emerso è quello di un’Italia in piena ripresa, dove la cultura non è solo un’esperienza accessoria ma motore economico, vettore di occupazione, innovazione e coesione sociale. Nel 2024, le mete a vocazione culturale hanno raggiunto il 63,2% del totale delle presenze turistiche, spinte in larga parte da visitatori stranieri, che rappresentano ormai il 57% del flusso complessivo. Un dato che non stupisce, se si considera che l’identità italiana, storicamente stratificata e diffusa nei territori, è essa stessa un bene culturale.
La cultura in Italia nel post-pandemia
Il ritorno del pubblico nei luoghi della cultura è uno dei segnali più incoraggianti del post-pandemia. Il 2024, infatti, ha visto una crescita consistente nella partecipazione a spettacoli teatrali (+11,6%), concerti (+14,5%) e visite a musei, mostre e siti archeologici. I musei statali, in particolare, hanno registrato 60,8 milioni di ingressi, mai così tanti prima, con un incremento del +11% rispetto al 2019 e del +5,4% rispetto al già positivo 2023. Tra tutti il Colosseo, che ha raddoppiato i visitatori rispetto al 2019. E a sorprendere è che la fruizione culturale è tornata ad attirare soprattutto i giovani tra i 6 e i 24 anni.
Il paradosso dell’overtourism
Tuttavia, il Rapporto pone anche l’attenzione sull’overtourism, che rischia di compromettere la qualità della vita urbana e la sostenibilità delle destinazioni culturali. Le città d’arte vedono esplodere gli affitti brevi, alterando gli equilibri abitativi e moltiplicando la pressione sulle infrastrutture. Eppure, sottolinea Federculture, il fenomeno può essere gestito attraverso strategie coordinate e lungimiranti, capaci di trasformare la crescita in sostenibilità. Emblematico è il ruolo degli affitti temporanei nelle aree interne, dove l’accoglienza diffusa ha rappresentato in molti casi una via concreta di sviluppo locale e di tutela ambientale, grazie al contenimento del consumo di suolo e all’uso di risorse preesistenti.
Festival e capitali culturali: le nuove frontiere dell’attrattività
Oltre ai grandi poli museali e archeologici, un’altra leva del turismo culturale italiano è rappresentata dal fenomeno dei festival culturali, oggi più di 3.000, e dalla nomina annuale della Capitale Italiana della Cultura. I festival, infatti, sono un motore di visibilità e indotto economico per i territori, mentre la nomina a Capitale, invece, produce effetti misurabili: in media, +16% di arrivi turistici e +12% di presenze nell’anno del titolo. Ma soprattutto grande attenzione è data al cosiddetto ‘effetto proclamazione’: già dalla semplice designazione della città vincitrice, l’interesse e i flussi iniziano a crescere. Segno che la cultura, oggi più che mai, è un catalizzatore potente e anticipatore di trasformazioni economiche e sociali.
Il lavoro nella cultura: il tema della sostenibilità
Con 843mila occupati nel 2024 (il 3,5% del totale), la cultura in Italia resta un ambito occupazionale di rilievo ma ancora sbilanciato rispetto alla media europea (3,8%). In particolare, preoccupa la scarsa presenza di giovani tra i professionisti del settore (12,8% vs il 18,1% UE) e l’alta incidenza di over 50 e lavoratori autonomi (46,3%). Un profilo professionale maturo, spesso precario e privo di tutele adeguate, che pone con urgenza il tema della sostenibilità del lavoro culturale e della necessità di un welfare di settore.
Lo strumento dell’Art Bonus
Un’altra storia da attenzionare è quella dell’Art Bonus, lo strumento fiscale che ha incentivato donazioni private a sostegno del patrimonio culturale italiano. In dieci anni, sono stati raccolti 1,08 miliardi di euro, provenienti da aziende, fondazioni e cittadini comuni. È interessante notare che oltre il 60% delle erogazioni è stato effettuato da persone fisiche, spesso con piccoli importi (tra i 10 e i 1.000 euro), a testimoniare un sentimento diffuso di partecipazione collettiva alla tutela della cultura. Un dato che conferma come il mecenatismo moderno non sia più appannaggio esclusivo delle élite, ma un gesto civico.
L’appuntamento con il Rapporto Annuale di Federculture
“L’appuntamento con il Rapporto Annuale è sempre occasione per fare il punto sullo stato del settore rafforzando la consapevolezza che la cultura rappresenta l’identità e la coesione nazionale, l’esercizio della ricerca e del confronto delle conoscenze e dei saperi, la pratica quotidiana dei cittadini, in particolare dei giovani. Un vero e proprio “welfare culturale” fondamentale per la società e il Paese, che va sostenuto e fatto crescere. Per questo abbiamo negli anni posto all’attenzione dei decisori proposte concrete con spirito costruttivo e collaborativo. Tra queste nel mese di giugno è giunta al traguardo una nostra richiesta: il taglio dell’Iva per le opere d’arte da 22 al 5%. Un provvedimento di grandissima rilevanza capace di rivitalizzare un settore della cultura, quello del commercio delle opere d’arte, in fortissima crisi, ma che acquisterà un rilievo assoluto nel momento in cui sarà un’Iva speciale uguale per tutti i prodotti della cultura, utile a favorire la partecipazione culturale di tutti i cittadini. Altri provvedimenti ancora attendono attuazione. Federculture nel suo approccio concreto ai problemi del settore (economici, lavorativi, sociali, amministrativi) rinnova il proprio impegno e la disponibilità a collaborare con il legislatore, con l’ambizione di rappresentare quella parte delle Istituzioni e delle Imprese culturali e creative che hanno radici ben piantate nei territori e, insieme, testa e cuore, progetti e impegni, nel Paese e nel Mondo”, ha commentato Andrea Cancellato Presidente di Federculture.
Redazione
L’articolo "La cultura è il vero motore della domanda turistica in Italia? Ecco cosa dice il rapporto di Federculture" è apparso per la prima volta su Artribune®.