La crisi di Firenze: da capitale politica d’Italia a città ferma e invasa dai turisti. Con la Viola ultima in classifica

  • Postato il 29 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 2 Visualizzazioni

Firenze in tre clic. Primo, sabato 8 novembre, Forte di Belvedere. Una volta Gianni Agnelli, estasiato dalla vista di Firenze che il Forte offre, commentò: “Questa è la terrazza più bella del mondo”. La troviamo chiusa. Turisti infuriati. “Ho fatto migliaia di chilometri per vedere il Forte, e ora che ci sono, non posso entrare”, sbotta un americano di San Francisco. E pensare che la città è piena come un uovo di turisti. Lo conferma il tassista Tommaso Frazzi: “Quest’anno una stagione d’oro”. Secondo, il giorno dopo, stadio genovese di Marassi: la Fiorentina del nuovo allenatore Paolo Vanoli racimola un grigio e quasi inutile pareggio contro il Genoa. “Il brodino è servito”, commenta Bernardo Brovarone, agente Fifa, gran tifoso viola. Fiorentina ultima in classifica, dieci anni fa di questi tempi era prima e l’allora premier Matteo Renzi scherzava: “Salutate la capolista”. E intanto si avvicina il centenario della fondazione del club – agosto 2026 – e lo stadio è ancora un cantiere, e il patron Rocco Commisso è infuriato con l’amministrazione comunale. Terzo clic, protesta di “Salviamo Firenze” contro la trasformazione in resort dell’ex ospedale militare di via San Gallo. Sotto accusa – spiega Massimo Torelli, portavoce di Salviamo Firenze – soprattutto la costruzione di una torre alta 23 metri che, si teme, finirà per oscurare le case. “Noi siamo contro luoghi che costano ventimila euro a metro quadro. La Firenze dei resort e degli alberghi”, denuncia.

Una città, Firenze, per anni capitale politica d’Italia con Renzi a palazzo Chigi e il Frecciarossa che ogni mattina trasportava a Roma i suoi fedelissimi, all’economista Mauro Grassi all’ex sottosegretario e direttore dell’Unità Erasmo D’Angelis. I tempi di Renzi e anche di Dario Nardella sindaco. Anni passati, ricordi sgualciti. Quella che era considerata una roccaforte Pd si è quasi sbriciolata, se si pensa che i dem a Firenze hanno conquistato alle regionali del 12-13 ottobre scorsi poco più del 27% di consensi, dieci punti in meno rispetto alle regionali del 2020. A tal punto che la sindaca Sara Funaro ha accusato il colpo: “Occorre una seria e approfondita riflessione”. Gli fa eco il giovane Simone Zetti, 22 anni, segretario dei giovani democratici, che mette sotto accusa gli anni in cui sindaci sono stati Renzi e Nardella, sottolineando l’esigenza di “radicali cambiamenti”. E lunedì 10 novembre, nominando la nuova giunta regionale, il governatore Eugenio Giani a sorpresa non ha scelto alcun leader dem fiorentino doc: la Firenze dem non è più al centro della Toscana. Come sua vice, Giani (spinto da Elly Schlein) ha scelto una 23enne livornese di origine senegalese, Mia Diop.

Cresce intanto l’insicurezza, a tal punto da costringere Palazzo Vecchio a prevedere l’invio della polizia municipale in bus e tramvia, dopo uno stupro in pieno centro di una turista, e l’aggressione dell’ex sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei, nella centrale via Martelli, sotto la Cupola del Brunelleschi. Città bloccata dai lavori, soprattutto alla tramvia, overtourism, invasione del cemento, affitti brevi, ormai una città di stranieri. E soprattutto affitti cari. L’arcivescovo Gherardo Gambelli racconta che il problema più sentito dai fiorentini è quello della casa: “I giovani soprattutto sono afflitti dal problema di trovare un alloggio”.

L'articolo La crisi di Firenze: da capitale politica d’Italia a città ferma e invasa dai turisti. Con la Viola ultima in classifica proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti