La Coscienza di Zeta: quando i giovani ridisegnano il futuro del Paese
- Postato il 21 febbraio 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
La Coscienza di Zeta: quando i giovani ridisegnano il futuro del Paese
Parma, 21 feb. (askanews) – Dare voce alla Generazione Z, trasformando le loro idee in progetti concreti per la comunità. All’Istituto Bodoni di Parma, i giovani non sono più solo spettatori ma protagonisti del cambiamento sociale. Un progetto ambizioso che vede un’importante realtà industriale come Lactalis mettersi in gioco per costruire ponti tra generazioni, partendo proprio dall’ascolto dei più giovani.”Il nostro obiettivo – spiega Vittorio Fiore, responsabile delle relazioni esterne di Lactalis – è quello di offrire ai giovani la possibilità di esprimere il loro punto di vista su tematiche che ogni anno cambiamo. Quest’anno abbiamo scelto il dialogo, il dialogo generazionale, il confronto tra generazioni perché esiste tutto un mondo ricco di fragilità che appartengono al mondo degli adolescenti sui quali vogliamo offrire un contributo, un contributo al dialogo perché oggi ce n’è veramente tanto bisogno”.Il progetto giunto al suo quarto anno, ha coinvolto 15 scuole e circa 400 studenti da Udine a Catania. La Coscienza di Zeta si inserisce in una visione più ampia di Lactalis, volta ad affrontare le fragilità del mondo adolescenziale. “Temi come l’inclusività, come il dialogo tra generazioni ma anche altri temi ancora più scottanti come i disturbi alimentari, la capacità di accettare culture e origini diverse da quella italiana – spiega Fiore -, sono temi sui quali noi veramente vogliamo attivare un dialogo per un confronto, per una migliore conoscenza della società che contraddistingue il nostro paese”.Tra i protagonisti di questo percorso, Mohamed Maalel, autore del libro “Baba”. “Ho scoperto poi pian piano nelle varie presentazioni nelle scuole che i ragazzi hanno tanta voglia di ascoltare perché hanno un vissuto, hanno un racconto da dare che spesso è difficile da raccontare ed esprimere perché non ci sono gli strumenti. Credo che loro – racconta l’autore – abbiano sempre più bisogno di rappresentazione, sempre più bisogno di rappresentanza: può essere uno scrittore, può essere un un disegnatore, qualsiasi persona che da fuori arriva nelle nelle classi e nelle scuole per raccontare un’esperienza, per raccontare come le cose poi nella vita possono evolversi, possono modificarsi, possono cambiarsi”.Un progetto che continua a crescere e a lasciare il segno: dall’Istituto Bodoni di Parma, che ha realizzato un murales sulla diversità e vinto il progetto per la riqualificazione del parco Delle Magnolie, al Polo Fermi-Giorgi di Lucca, premiato per il rinnovamento del chiostro dell’istituto. Testimonianze concrete di come il dialogo tra generazioni possa tradursi in azioni positive per tutta la comunità.
Il Quotidiano del Sud.
La Coscienza di Zeta: quando i giovani ridisegnano il futuro del Paese