La Corte dei conti mette in guardia sulle spese per la Difesa: “Scelte difficili per l’Italia vista la situazione di deficit”

  • Postato il 26 giugno 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Da un lato uno scenario internazionale “profondamente caratterizzato dallo shock indotto dai ripetuti e contrastanti annunci sugli incrementi dei dazi“, dall’altro gli “ulteriori scenari di guerra che si sono aperti in quest’ultimo mese”. La Corte dei conti fa il punto sull’equilibrio dei conti pubblici dello Stato nella relazione al Giudizio di parificazione per l’esercizio finanziario 2024 sottolineando il contesto internazionale molto complesso che l’Italia si trova ad affrontare.

I “rischi al ribasso” – Così se le previsioni sul Pil contenute nel Documento di finanza pubblica “appaiono condivisibili nella prospettiva di una fase di moderazione del ciclo economico e nella quantificazione dei diversi rischi connessi all’evoluzione avversa delle ipotesi formulate per il tasso di cambio, i tassi di interesse e le quotazioni del petrolio“, il presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite in sede di controllo della Corte dei conti, Enrico Flaccadoro, sottolinea che i “rischi al ribasso” sembrano, tuttavia, “accentuarsi alla luce degli ulteriori scenari di guerra che si sono aperti in quest’ultimo mese e che non potranno non ripercuotersi sulle variabili esogene suddette, sul commercio mondiale e in definitiva sulle possibilità di crescita“.

Sulla difesa “scelte difficili” – E a poche ore dalla conclusione del vertice Nato, durante il quale sono stati approvati i nuovi target di spesa del 5% per la Difesa entro il 2035, la Corte dei conti parla anche dei rischi legati a questi impegni, mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo definisce un obiettivo “sostenibile. In tema di Difesa, “per l’Italia si tratterà di fare scelte in linea con la partecipazione agli organismi internazionali ma comunque difficili stante la situazione di deficit di bilancio ancora consistente e il contesto ancora lontano dalla ipotesi di costruzione di un sistema di difesa europea“, ha detto il procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri, nella sua requisitoria al Giudizio di parificazione. Silvestri ha ricordato che in un quadro macroeconomico “assai instabile, su cui pesa in maniera determinante lo scenario internazionale ancora più complesso rispetto allo scorso anno”, “rimane di attualità il tema dei finanziamenti al settore della difesa”. E “con il rischio di una espansione del conflitto russo ucraino ai limitrofi paesi aderenti alla Nato, l’adesione all’alleanza atlantica vieppiù impone delle riflessioni sul tema delle spese militari”.

Rottamazione e omessi versamenti – Sugli altri fronti interni la Corte dei conti passa anche in rassegna i risultati della rottamazione quater. Se da un lato si evidenzia “una adesione superiore al previsto al momento del varo della legge”, dall’altro, “conferma la dimensione, certamente preoccupante, degli omessi versamenti delle somme dichiarate pari, in questo caso, al 49% di quelle già scadute a fine 2024″, sottolinea Flaccadoro nella relazione.

“Proroga balneari sia l’ultima” – Per quanto riguarda le concessioni balneari la Corte dei conti auspica “che l’ulteriore congruo periodo di proroga” delle stesse “sia effettivamente l’ultimo e che si ponga in essere, nella fase delle gare, una scrupolosa vigilanza per evitare, o almeno contenere, l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle procedure”. Come spiega il procuratore generale della Corte “occorrerà un lavoro di costante sinergia tra magistratura, autorità amministrative e forze di polizia”.”In attesa di una valutazione delle autorità europee si deve notare la assai scarsa valorizzazione del principio della remuneratività della concessione per l’Ente concedente, principio che – sottolinea Silvestri – non sarebbe certo distonico rispetto alla legislazione di contabilità pubblica, che per i contratti attivi richiede il ricorso al pubblico incanto allo scopo di massimizzare l’introito erariale”.

“Vergognoso fenomeno delle liste d’attesa” – C’è poi il tema del servizio sanitario e del “vergognoso, per un Paese civile, fenomeno delle liste di attesa“. Per abbatterle, secondo il procuratore generale, risulterebbe funzionale “la rivalutazione del capitale umano“, garantendo al contempo “la migliore uniformità delle prestazioni su tutto il territorio nazionale”. “È necessario – viene sottolineato – rimettere al centro del ‘villaggio salute’ il professionista sanitario (il medico e l’infermiere) in modo che, adeguatamente remunerato, possa essere determinante nei processi decisionali e di gestione delle strutture deputate alla cura”. Silvestri nella sua requisitoria al Giudizio di parificazione sottolinea comunque che “proprio sul tema delle ‘liste d’attesa’ si deve positivamente salutare l’accordo, che sembra finalmente raggiunto nella Conferenza Stato-Regioni, finalizzato al superamento, si auspica definitivo, del problema”.

I controlli antifrode dei fondi europei – Infine spazio anche al sistema dei controlli antifrode dei fondi europei e del Pnrr, cartatterizzato da “complessità e diversificazione” che “rendono utile una riflessione strutturale e sistemica a livello nazionale”. Per il procuratore generale della Corte dei Conti “è auspicabile rendere più semplici e standardizzate le procedure di controllo, sia nazionali che europee, tramite minori sovrapposizioni di competenze, che consentirebbero anche di accrescere la capacità amministrativa delle strutture deputate ai controlli. Sotto altro aspetto – ha aggiunto – , una maggiore organicità nel monitoraggio e regole più definite sull’ammissibilità delle spese potrebbero creare presupposti di maggiore certezza per un impiego più esteso e programmato delle risorse”.

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Il Fatto Quotidiano

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