La Consulta boccia il piano del verde di Tursi: “Mancano norme attuative e non c’è una struttura”

  • Postato il 10 marzo 2025
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Genova. Il piano del verde del Comune di Genova non supera l’esame di esperti e associazioni. La Consulta del verde ha espresso oggi a maggioranza parere sfavorevole ai documenti presentati dall’amministrazione di Palazzo Tursi, già oggetto di un percorso di condivisione sul territorio, formulando una serie di osservazioni di cui l’amministrazione dovrà tenere conto prima di portare il provvedimento in consiglio comunale, sebbene l’approvazione entro questo ciclo amministrativo appaia poco probabile in tempi ormai piuttosto ristretti.

Tra le motivazioni indicate dalla Consulta – che raggruppa al suo interno dirigenti comunali, ma anche rappresentanti di ordini professionali, Università, Soprintendenza, Regione, associazioni ambientaliste e di categoria – c’è soprattutto l’assenza dell’aspetto prescrittivo: “Mancano le norme attuative e non ci sono le indicazioni in merito all’incremento del sistema del verde in termini quantitativi e qualitativi, chiarendo l’obiettivo di arrestare il consumo di suolo e creare un sistema di parchi, giardini e aree verdi tra loro interconnessi”, si legge nella comunicazione firmata dalla coordinatrice Adriana Ghersi, professoressa associata del dipartimento di architettura e design dell’Università di Genova. Non si tratterebbe insomma di un vero piano, ma solo di uno “strumento propedeutico”, un insieme di “linee guida costruite assemblando materiali disomogenei, senza una vera struttura”. Anche l’iter di formazione e le modalità di presentazione, secondo la maggioranza, “sono stati inadeguati“.

Mettendo insieme le osservazioni di chi ha partecipato al tavolo tecnico sul piano, sono emerse diverse lacune: mancherebbe ad esempio “l’indicazione delle risorse reperibili per sostenere gli obiettivi individuati” e in generale una stima dei costi: “Non sono state rese pubbliche (o non sono state formulate) indicazioni anche approssimative dell’onere degli interventi proposti e valutazioni sulla fattibilità”. Non si fa riferimento agli aspetti di cura e gestione del verde: il piano “rischia di essere solo un’ipotesi di progetto che poi risulta essere ingestibile sia da un punto di vista economico che tecnico”.

La Consulta propone tra l’altro “un sistema integrato che riconosca le specificità dei parchi storici” e “un impegno più deciso per la salvaguardia del patrimonio verde della città. Occorre quindi impostare un piano di riqualificazione, restauro e valorizzazione del patrimonio dei giardini storici genovesi, che potrebbe chiamarsi Genova città di giardini, a partire dai giardini storici pubblici (che oggi versano in condizioni di estremo degrado, con continuo depauperamento delle alberature e quasi totale assenza del piano arbustivo) e percorsi di valorizzazione dei sistemi di ville del genovesato (Albaro, Sampierdarena, Cornigliano, Pra’…), oltre che dei giardini dei palazzi urbani (via Garibaldi e via Balbi), per arrivare a coinvolgere anche alcuni giardini storici privati che possono essere visitati in alcuni momenti (a partire dal giardino del Palazzo del Principe), sia dai cittadini che dai visitatori della città. Ma bisogna anche diminuire la pressione sui parchi storici – prosegue la nota – conservando e ripristinando altri spazi verdi e/o creandone di nuovi per le attività di quartiere”.

I documenti ufficiali del piano del verde sono consultabili sul sito istituzionale del Comune. Tutti gli elaborati sono stati condivisi con il territorio attraverso un piano di comunicazione che ha previsto, tra gennaio e febbraio, numerosi incontri con Municipi, ordini professionali, scuole, associazioni del territorio e non solo. Diverse proposte sono già state integrate. In ogni Municipio, ciascuno dei quali è stato invitato a scegliere modalità e tempi degli incontri, è stata illustrata una sintesi dei contenuti e degli obiettivi del piano con particolare attenzione alle cartografie territoriali e al fascicolo degli interventi auspicati ed auspicabili sui Municipi e sui parchi.

L’assessore all’Urbanistica Mario Mascia aveva spiegato che sarebbero state recepite “le indicazioni puntuali e circostanziate trasmesse dalla Consulta del verde, nel più breve tempo possibile”. Il parere espresso dall’organo consultivo non è vincolante, ma il Comune, nel caso non dovesse accogliere i numerosi emendamenti, correzioni e integrazioni proposte, dovrà darne comunicazione motivata. Adesso il provvedimento può tecnicamente passare agli organi consiliari di Tursi, prima in commissione e poi in aula, ma nel frattempo si avvicina il periodo di pausa pre-elettorale. È possibile quindi che la palla passi alla prossima giunta, che potrebbe confermare il lavoro fatto dalla giunta Piciocchi oppure – se cambiasse la maggioranza – rimaneggiare i documenti e rimandarne ulteriormente l’entrata in vigore.

Autore
Genova24

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