La coinquilina la rinchiude in garage per 5 anni: “Era costretta a defecare nella pentola e a mangiare porridge mischiato a detersivo per piatti”

  • Postato il 26 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Contenzione illegale con tortura o atti di barbarie” nei confronti di una donna per 5 anni. Questa l’accusa che mercoledì 22 ottobre la procura di Nantes ha formulato ai danni di un uomo di 82 anni e una 60enne. Come riportano i media, incluso “Le Parisienla vittima è una donna di 45 anni tenuta prigioniera a Saint-Molf, nella Loira Atlantica, dalla sua coinquilina e dal compagno di quest’ultima. La 45enne, “psicologicamente fragile”, è stata ricoverata in ospedale in stato di ipotermia, ha fatto sapere il procuratore di Nantes Antoine Leroy, che ha aggiunto come la donna sia stata costretta a vivere nel giardino o in un garage annesso alla casa in cui risiedevano i due imputati. Approfittando di un momento di distrazione degli aguzzini, la vittima è riuscita a fuggire “quasi svestita” e si è presentata alla finestra di una vicina lo scorso 14 ottobre chiedendo aiuto e raccontando la propria storia.

La donna ha quindi spiegato che in origine divideva l’appartamento con la coinquilina fino all’arrivo del suo compagno. A quel punto le cose sono drasticamente cambiate: prima è stata confinata nel giardino, in una tenda, e poi nel garage, come ha confermato la perquisizione effettuata sul posto. “Dormiva in condizioni estremamente precarie, su una sedia a sdraio. Defecava in una pentola o in sacchetti di plastica. Mangiava porridge mescolato con detersivo per i piatti”, ha dichiarato il pubblico ministero. Sul posto, la polizia ha scoperto che la porta del garage era sigillata dall’esterno da blocchi di cemento. “È una donna particolarmente fragile psicologicamente e quindi in uno stato di vulnerabilità; altrimenti, probabilmente si sarebbe difesa diversamente. A volte riusciva ad uscire di casa, ma continuava a tornare”, è stato specificato. La vittima “poteva trascorrere intere giornate fuori al freddo e sotto la pioggia, e ha anche riferito di essere stata oggetto di violenza”.

La 45enne era “sparita dai radar” dall’aprile 2022, data del suo divorzio. “I suoi conti bancari non erano più attivi a meno che non pagasse ingenti somme di denaro” ai suoi aguzzini, che sono finiti in manette alla fine della scorsa settimana ammettendo alcuni fatti, seppur “notevolmente minimizzati”. Per loro l’accusa è di “sequestro di persona con tortura o atti di barbarie”, un reato punibile con l’ergastolo, nonché di “abuso fraudolento” dello “stato di soggezione psicologica o fisica di una persona”. L’ottantenne è stato posto sotto sorveglianza giudiziaria, mentre la 60enne è stata sottoposta a custodia cautelare. L’inchiesta ora prosegue a Nantes sotto l’autorità del giudice istruttore.

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