La Cina prende le distanze da Trump: "Per noi Nazioni unite fondamentali"
- Postato il 19 febbraio 2025
- Di Agi.it
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La Cina prende le distanze da Trump: "Per noi Nazioni unite fondamentali"
AGI - Non ha mai citato gli Stati Uniti e tanto meno il presidente Donald Trump, ma il messaggio che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, parlando ai giornalisti al Palazzo di Vetro, ha lanciato è stato di accusa all'isolazionismo di Washington e di apertura all'Europa. La Cina vuole diventare un'alternativa agli Usa per gli europei e Trump viene considerato un "bullo".
Tutto, però, senza mai citarlo, ma con sottintesi che i media internazionali hanno recepito come tali. Poco prima, al Consiglio di sicurezza, Wang aveva appoggiato i negoziati tra Usa e Russia a Riad: "La Cina sostiene tutti gli sforzi che conducono a colloqui sulla pace".
Il ministro ha poi detto che la Cina seguirà i quattro punti indicati dal presidente Xi Jinping: tra questi, il rispetto della sovranità nazionale e della Carta delle Nazioni Unite.
"Noi - ha detto poi ai giornalisti Wang - siamo grandi sostenitori del multilateralismo, e riteniamo l'istituzione delle Nazioni Unite fondamentale. Solo la cooperazione tra i Paesi può portare a una vittoria completa". Posizione opposta a quella di Trump, che ha attaccato anche l'Onu e annunciato l'uscita da alcune organizzazioni multilateraliste, oltre al blocco dei finanziamanenti all'agenzia per i rifugiati palestinesi.
"Il nostro mondo - ha avvertito Wang - oggi sta affrontando sfide e rischi senza precedenti. Le Nazioni Unite devono essere rafforzate, non minate". "Ogni Paese - ha continuato - ha i propri interessi ma i membri del Consiglio di sicurezza non possono pensare solo ai propri, ma agli interessi comuni della comunità internazionale. Non dobbiamo permettere al forte di bullizzare il debole e ancor meno piegarci alla legge della giungla".
"Bisogna - ha aggiunto - rispettare la legge internazionale e le norme basilari delle relazioni internazionali".
"Alcuni membri - ha detto il ministro - stanno cercando di trasformare il Consiglio di sicurezza in un posto in cui accusare qualcuno e trasformare uno strumento pubblico internazionale in uno di geopolitica". Il capo della diplomazia cinese ha poi respinto la proposta Trump di trasferire milioni di palestinesi da Gaza in altri Paesi, per fare della Striscia una meta turistica di lusso.
"La questione palestinese - ha commentato - non è stata risolta in modo giusto. Sono più di settant'anni che le Nazioni Unite hanno adottato una risoluzione che prevede uno Stato palestinese ma è stata applicata solo a metà. Lo Stato di Israele è stato stabilito molto tempo fa".
"Se la soluzione due popoli due Stati - ha avvertito - non potrà essere realizzata, allora la logica dell'odio che genera odio non si fermerà e così il ciclo della violenza. La pace e la stabilita' in Medio Oriente non saranno garantite". "Qui - ha continuato - nel palazzo delle Nazioni Unite la Cina chiederà a tutte le parti di velocizzare gli sforzi per portare avanti la soluzione dei due Stati e sostenere l'indipendenza dello stato della Palestina basata sui confini del 1967".
Wang ha anche chiesto ai Paesi membri di favorire l'ingresso della Palestina alle Nazioni Unite come membro a pieno titolo. Alle domande successive su cosa pensasse della politica isolazionista di Trump, il ministro ha risposto salutando in modo cordiale i giornalisti con la mano, ma senza rispondere.
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