La chicca del giorno, “Per lo spionaggio abbiamo sviluppato un drone in miniatura a forma di zanzara”

  • Postato il 27 giugno 2025
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Un gruppo di studenti del laboratorio di robotica della National University of Defence Technology (NUDT), nella provincia centrale di Hunan, in Cina, hanno presentato un nuovo modello di drone tanto singolare quanto all’avanguardia, che promette salti in avanti piuttosto significativi nel campo della microrobotica militare. Ispirandosi alla natura, quindi cavalcando l’onda della biomimetica, gli studenti hanno sviluppato un drone in miniatura a forma di zanzara, che può essere impiegato nelle operazioni militari segrete. Grazie alle sue dimensioni estremamente ridotte, che gli consentono di accedere a qualsiasi tipo di spazio e di mimetizzarsi in ogni tipo di ambiente senza essere individuato, questo drone zanzara potrebbe rivoluzionare il mondo dello spionaggio, così come l’applicazione sul campo.

Piccolo e silenzioso, ma letale

“Nella mia mano stringo un robot simile a una zanzara. Robot bionici in miniatura come questo sono particolarmente adatti alla ricognizione di informazioni e alle missioni speciali sul campo di battaglia”, ha dichiarato Liang Hexiang, uno studente della NUDT. Quello mostrato da Hexiang in un servizio televisivo trasmesso dall’emittente statale cinese CCTV 7 è un drone piccolissimo dotato di due ali capaci di sbattere proprio come quelle di un insetto. Il drone dispone inoltre di tre zampe sottili che gli consentirebbero di posarsi su diverse superfici per osservare l’ambiente, praticamente senza alcuna possibilità di essere identificato.

Come spiegato dal South China Morning Post, la produzione di questo tipo di drone, a dispetto delle sue dimensioni, rappresenta una sfida enorme. Proprio a causa delle dimensioni ridotte, realizzare i diversi componenti al suo interno come batterie, sensori, sistemi di controllo e di comunicazione è un’impresa davvero incredibile, uno sforzo tecnologico e ingegneristico che richiede la collaborazione di diversi settori. Allo stato attuale, nonostante la notorietà raggiunta sui social media cinesi, questi piccoli droni zanzara presentano ancora alcuni limiti piuttosto evidenti. Le dimensioni ridotte, per esempio, pur essendo una caratteristica importante e peculiare, giocano a sfavore della durata della batteria che è fortemente limitata, così come il numero e il peso dei sensori e degli altri accessori installabili.

Il concetto di miniaturizzazione è una tendenza che non riguarda solo la Cina ma si estende anche ad altri Paesi. La Norvegia ha sviluppato, per esempio, il “Black Hornet”, un drone grande come il palmo di una mano e già in dote alle forze armate di diversi Paesi occidentali. Gli scienziati di Harvard, invece, diversi anni fa hanno pubblicato i risultati del progetto “RoboBee”, un drone piccolo come un insetto, come quello cinese appena presentato, ma capace anche di immergersi in acqua e di riemergere. Al di là dell’applicazione militare, si sta valutando l’impiego di questi piccolissimi droni anche in campo medico, soprattutto per la somministrazione mirata di farmaci all’interno del corpo umano o per gli interventi chirurgici di precisione.

 

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Blitz

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