La casa d’aste Pandolfini è la più antica d’Italia e compie 100 anni: si celebra con un libro

  • Postato il 18 novembre 2024
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La più antica casa d’aste italiana Pandolfini celebra il suo centenario con un prezioso volume che ripercorre la storia della maison e, attraverso quella, un secolo intero di collezionismo italiano. Voluto fortemente da Pietro De Bernardi, AD di Pandolfini, e affidato alla curatela e alle parole di Marco Riccòmini e alle fotografie di Massimo Listri, “Un secolo d’Incanto. I cento anni di Pandolfini e il collezionismo italiano” (Silvana Editoriale), sarà presentato nella sede di Pandolfini a Milano martedì 19 novembre alle 18. 

Il libro che celebra i cento anni di Pandolfini

Il volume, lo diciamo subito perché lo abbiamo visto, è una pubblicazione curatissima e accuratissima: quasi 200 pagine e quasi 200 immagini, in un viaggio lungo un secolo attraverso la storia della casa d’aste Pandolfini, ma anche, più ampiamente, attraverso le evoluzioni del collezionismo italiano. Da quando a Firenze si riuniva la cultura di tutto il mondo e nelle ville suburbane si muovevano storici dell’arte come Bernard Berenson e Roberto Longhi, mercanti e conoscitori, e si avviavano e si disperdevano raffinatissime collezioni di arte e antichità. Fino alle evoluzioni più recenti, con le sfide di un mercato dell’arte sempre più infinito, diversificato, globalizzato. Come in un denso album di ricordi, tra le pagine del volume “Un secolo d’Incanto” si dischiudono le porte non solo della casa d’aste, ma soprattutto delle grandi collezioni private italiane e sfilano cento anni di storie, di opere d’arte e aste, di sguardi e idee, che hanno attraversato Pandolfini e che Pandolfini ha attraversato. Dalla passione della fondazione ai record indimenticabili – come quello per il vaso Qing aggiudicato nel 2014 per oltre 7 milioni di euro, il lotto più costoso mai aggiudicato in Italia – e ai grandi volumi di intermediazioni conquistati nei decenni, fino alla scommessa vinta, a oggi, ampliando i settori e i fuochi di interesse e le aree di presidio a Milano dal 2011 e a Roma dal 2016.

Pandolfini: una storia lunga un secolo

Dopo una prima presentazione tenuta lo scorso ottobre a Firenze, alla BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze 2024 e in attesa anche di altri appuntamenti dedicati, la casa d’aste replica nella sede milanese di Via Alessandro Manzoni 45, raccontando, attraverso le voci di Pietro De Bernardi e degli autori Marco Riccòmini e Massimo Listri, moderati da Clarice Pecori Giraldi, il volume e la storia di questi primi cento anni di Pandolfini. Era il 1924 quando il Cavaliere Luigi Pandolfini (1887-1976) fondava la prima casa d’aste italiana a Firenze, che dagli Anni Cinquanta ha sede nel quartier generale di Palazzo Ramirez-Montalvo e oggi conta anche sulle sedi aggiuntive di Roma e Milano. A guidarla c’è, come Amministratore Delegato, il nipote del fondatore, Pietro De Bernardi: “Da quando, nel lontano 1924, Pandolfini ha intrapreso il suo viaggio nel mondo dell’arte, del lusso e del collezionismo in genere, di cose ne sono successe tantissime”, ha commentato l’AD. “Penso ad esempio al periodo infausto della Seconda guerra mondiale, oppure all’alluvione che ha colpito Firenze nel 1966, o alla crisi economica mondiale del 2001, dopo l’attentato alle Torri Gemelle, o ancora a quella dei primi anni di questo secolo, causata dalla seconda guerra del Golfo e la successiva crisi del 2008 cosiddetta dei subprime. Tutte fasi storiche difficili a livello economico, durante le quali Pandolfini ha continuato la sua attività e dalle quali si è sempre ‘rialzata’”.

Cento anni di incanti e di collezioni d’arte in Italia nella storia di Pandolfini

A essere raccontato, dalle parole di Marco Riccòmini e dalle fotografie di Massimo Listri, non è quindi solo la storia di Pandolfini, ma tanti momenti salienti della storia d’Italia e poi la valorizzazione del suo patrimonio culturale, anche attraverso la presenza imprescindibile del collezionismo più colto, riunito qui in un unico volume. Si celebra, certo, anche un traguardo non comune, un secolo di vita di un’azienda, tra “attaccamento alle proprie radici e la capacità di interpretare e adattarsi ai tempi che cambiano”, come segnala Pandolfini. “È stata proprio la volontà di lasciare un segno nella lettura del tempo trascorso fin qui a guidare la realizzazione di questo volume, che non si limita ad essere una mera celebrazione della casa d’aste”, ha osservato Marco Riccòmini, “ma ha l’ambizione di restituire uno spaccato di un settore che è tanto affascinante quanto riservato”.

Cristina Masturzo

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Artribune

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