La Camera discute di spese militari, il centrodestra non presenta mozioni: FdI vuole evitare lo scontro con la Lega (contraria al riarmo)
- Postato il 8 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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La maggioranza che sostiene il governo Meloni non presenterà una mozione parlamentare sull’aumento delle spese militari in risposta a quelle delle opposizioni che saranno votate mercoledì 10 settembre alla Camera. In questo modo, spiegano fonti parlamentari, la coalizione di centrodestra non passerà i prossimi giorni a discutere su una mozione unitaria ed eviterà spaccature interne: la Lega, che in queste settimane si è più volte espressa contro l’aumento delle spese militari, non potrà votare nemmeno parti delle mozioni del M5S per evitare pericolose divisioni in aula.
Le mozioni che sono già state discusse in aula prima delle ferie estive sono quattro, una per ogni partito dell’opposizione: quelle del M5S e di Alleanza Verdi e Sinistra contro l’aumento delle spese militari, mentre quelle dei centristi di Italia Viva e Azione chiedono una parola chiara del governo sugli investimenti in materia di Difesa.
Un tema comunque che rischia di essere divisivo per il centrodestra che negli ultimi mesi si è più volte diviso a parole sull’argomento: Fratelli d’Italia e Forza Italia sono a favore dell’aumento delle spese per la Difesa, la Lega invece ha spiegato che gli obiettivi di spesa Nato sono “insostenibili” e Matteo Salvini chiede di investire prima in altre misure, come ha ripetuto la scorsa settimana in una riunione interna con ministri, sottosegretari e responsabili economici del Carroccio.
Così mercoledì, quando le mozioni delle opposizioni arriveranno al voto, la maggioranza rinuncerà a presentarne una autonoma, come invece è già accaduto in passato su altri temi di politica internazionale come la crisi nella striscia di Gaza. In questo modo, il centrodestra eviterà di prendere impegni precisi in vista della prossima legge di Bilancio (non è chiaro quanto il governo investirà l’anno prossimo) e anche il rischio di divisioni all’interno della maggioranza. In questo modo, inoltre, l’ordine che sarà dato ai deputati del centrodestra sarà semplicemente quello di votare contro tutte le mozioni e respingerle in blocco.
Non è la prima volta che la maggioranza rinuncia a inserire il tema delle spese militari all’interno di una mozione parlamentare, e quindi di un voto dell’aula. Era già successo in primavera quando il centrodestra aveva preferito evitare di inserire l’impegno nella mozione sul Documento di Economia e Finanza.
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