La Bce taglia i tassi. Acquistare a rate converrà ancora?

  • Postato il 17 aprile 2025
  • Di Panorama
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E taglio è stato. La Bce ha abbassato i tassi al 2,25%, confermando la fase di discesa del costo del denaro dopo un biennio di stretta monetaria. Cosa significa per le famiglie italiane? I prestiti tornano a costare meno, ma non tutto il mercato del credito ne trare la stessa convenienza. Il taglio di Francoforte non ha lo stesso impatto su chi compra casa con il mutuo e chi acquista una lavatrice o una macchina a rate.

La notizia migliore riguarda tutti quelli che hanno o avranno un mutuo per la casa. E infatti dallo scorso maggio, quando la Bce ha invertito la rotta, hanno ricominciato a crescere (+6,5 miliardi di euro). Con il taglio dei tassi di oggi, il tasso fisso medio sui mutui potrebbe scendere al 2,55%. Una gran boccata d’ossigeno rispetto al 4% toccato appena un anno fa. Questo significa che chi oggi accende un mutuo avrà risparmi mensili significativi. Secondo i calcoli Fabi un mutuo da 250mila euro a 30 anni, per esempio, avrà una rata più leggera di 203 euro ogni mese (2.400 euro risparmiati in un anno). Un mutuo di 100mila euro a 20 anni vedrà una riduzione di 76 euro al mese per la famiglia.

Cinque esempi di cosa succede con il taglio dei tassi

Meno netto invece il risparmio sugli acquisti a rate. Dilazionare i pagamenti rende sicuramente più accessibili elettrodomestici, viaggi, automobili, smartphone, ma gli interessi incidono, anche in una fase di riduzione del costo del denaro. Negli ultimi anni, con i tassi d’interesse alti, anche quelli sul credito al consumo erano lievitati, toccando anche il 15%. Con la riduzione della Bce al 2,25 del costo del denaro ci si attende un calo al 7,5% nei prossimi mesi del costo del credito al consumo, dall’8% attuale.

Quanto spenderemo per prodotti e servizi a rate? Secondo i calcoli della Fabi con un tasso fisso al 7,65% il quadro sarà questo. Una lavatrice da 700 euro, comprata a rate da 14 euro al mese in cinque anni, ci costerà alla fine 869 euro, 169 euro in più. Uno smartphone da 850 euro acquistato con un finanziamento di due anni sarà più caro di 99 euro (949 euro alla fine del biennio). Un televisore da 1.200 euro, rateizzato in tre anni, comporta un esborso finale di 1.388 euro, ovvero 188 euro extra. E più il valore del bene cresce più l’impatto degli interessi è evidente. Un viaggio da 5mila euro, spalmato su tre anni con una rata da 161 euro al mese, alla fine ci costerà 800 euro in più (5784). Analogo discorso per una macchina da 20mila euro che con finanziamento in sei anni alla fine ha un costo finale a 25.683 euro. Vuol dire 5.683 euro di interessi.

Per gli importi contenuti, la differenza può sembrare trascurabile, ma su beni di valore medio-alto diventa un fattore cruciale. Negli ultimi nove mesi, infatti, lo shopping a rate ha subito una contrazione del 3,4%, che ha raggiungo il -5,4% nel caso dei prestiti personali erogati senza una finalità specifica.
Il costo del denaro cala e i mutui sulle famiglie avranno nei prossimi mesi un peso decisamente diverso rispetto agli ultimi anni. Anche comprare a rate nel 2025 sarà più conveniente, ma l’accessibilità al credito va tenuta d’occhio.   

Autore
Panorama

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