La battaglia di Valentina, paziente oncologica

  • Postato il 16 maggio 2025
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La battaglia di Valentina, paziente oncologica

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Valentina Aloia, ha 18 anni e la leucemia. In una settimana ha raccolto più di 32mila firme su change.org raccontando le difficoltà di accesso alle cure oncologiche e la drammatica odissea della sua famiglia dal paese in provincia di Cosenza fino a Reggio Calabria


«Curarsi non è un lusso». Parola di Valentina Aloia, diciotto anni. Valentina vive a San Marco Argentano ed è affetta da leucemia, diagnosticata a dicembre del 2024. In una settimana ha raccolto più di 32mila firme su change.org raccontando le difficoltà di accesso alle cure oncologiche e la drammatica odissea della sua famiglia dal paese in provincia di Cosenza fino a Reggio Calabria, centro d’eccellenza per il trattamento della patologia. Eccellenza, ma anche l’unico in Calabria.

L’ODISSEA DI VALENTINA E DELLA SUA FAMIGLIA

«Da quattro mesi io e la mia famiglia siamo costretti a spostarci fino a Reggio Calabria, a oltre 230 chilometri di distanza, perché nella mia provincia non esiste una struttura specializzata in grado di curare pazienti nella mia condizione». Valentina racconta quello che accade, si appella al ministero della Salute e alla Regione Calabria. Chiede che intervengano «garantendo un aiuto economico alle famiglie di pazienti oncologici che non possono sostenere i costi necessari per curarsi». Perché anche se si tratta di sistema pubblico, spostarsi ha un costo, pesante. «Mia madre ha perso il lavoro per motivi di salute – racconta nel suo appello – e mio padre da solo non riesce a sostenere tutto questo peso economico. Il Comune ci aiuta nelle spese di trasporto, ma il peso economico è ancora tanto».

L’AIUTO PER LA CERTIFICAZIONE DI INVALIDITÀ

Persino ottenere la certificazione di invalidità dall’Inps stava diventando un incubo burocratico. Poi «fortunatamente grazie a una persona veramente fantastica, sono riuscita a sbloccare le pratiche con l’Inps in 20 minuti» ma «sicuramente non mi fermerò a questo».

LA BATTAGLIA DI GIUSTIZIA DI VALENTINA

La sua è una battaglia di giustizia. «Non è giusto che, nel 2025, in Italia, un malato oncologico debba rinunciare alle cure perché non può permettersele».

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