Kaufmann ai pm: “Sono innocente, voglio parlare con il mio avvocato e con il consolato americano”
- Postato il 25 giugno 2025
- Cronaca Nera
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una brevissima dichiarazione spontanea e poi il silenzio. “Sono innocente, voglio parlare prima con il mio avvocato e con il consolato americano” ha detto Francis Kaufmann, l’uomo accusato del duplice omicidio di Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda a Villa Pamphili, ai pm italiani nel corso di un collegamento video dal tribunale di Larissa, in Grecia. Il 46enne si è quindi avvalso della facoltà di non rispondere nell’ambito di un atto istruttorio richiesto dalla Procura di Roma tramite un Ordine europeo di indagine (Oei) a cui era presente anche il giudice istruttore locale. Giovedì, intanto, è prevista l’udienza davanti alla Corte d’Appello greca che dovrà esaminare la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità italiane, ma l’indagato si è opposto.
Intanto dalle indagini emerge che i tre avevano scelto di vivere all’interno di Villa Pamphili. Nei quindici giorni precedenti all’omicidio della donna avevano dormito nel parco. L’analisi delle celle e dei tabulati del telefono del 46enne californiano, descritto dalla famiglia come un uomo violento e pericoloso, li colloca lì, nel parco tra il quartiere Aurelio e Monteverde a Roma. I tre utilizzavano giacigli di fortuna per trascorrere la notte e di giorno raggiungevano la zona del mercato di San Silverio, in via Gregorio VII, distante in linea d’aria un paio di chilometri, dove si lavavano e facevano colazione.
Chi indaga colloca tra il 3 e il 4 giugno la morte della ragazza russa di 28 anni: una data stabilita alla luce del fatto che da quei giorni in poi il telefono di Kaufmann risulta spento. Per gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, entrambi gli omicidi sono avvenuti all’interno del parco: la piccola è stata strangolata, mentre per la madre non si esclude l’ipotesi del soffocamento, ma i risultati degli esami istologici serviranno a fare piena chiarezza.
Gli investigatori stanno ricostruendo gli ultimi giorni prima dei delitti. Il 3 giugno Kaufmann è protagonista di una rissa all’interno dello Starbucks di piazza San Silvestro; con lui, stando al racconto del titolare del bar, c’erano sia Anastasia che la bimba. I video delle telecamere interne, che hanno ripreso le fasi della rissa, mostrano il 46enne con un berretto da baseball calato sulla testa, la piccola in braccio e la 28enne al suo fianco. “Aveva già un cerotto su una tempia, segno di una lite precedente – ha spiegato ai carabinieri il titolare -. Si sono allontanati in direzione di via del Corso, lui non ha voluto aspettare l’arrivo dell’ambulanza per farsi medicare”.
Poche ore dopo, forse nel corso della notte, la ragazza viene uccisa. Dopo l’omicidio Kaufmann ha reso il suo telefono irraggiungibile e per due giorni ha vagato assieme alla bambina. Il 5 giugno è stato fermato per un controllo dalla polizia non lontano da piazza Argentina, visibilmente ubriaco e con Andromeda in braccio. Il giorno successivo l’uccisione della piccola, con il corpo poi ritrovato nel pomeriggio del 7 giugno, a circa 200 metri da quello della madre. Anastasia era nuda, coperta solo da un telo di plastica nero; il corpo, già in avanzato stato di decomposizione, mostrava segni compatibili con l’esposizione alle temperature elevate di quei giorni. L’indagato è restato a Roma fino all’11 giugno quando si è imbarcato su un volo per la Grecia acquistato con la sua carta di credito.
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