Kate Middleton: “Ho provato l’agopuntura per affrontare gli effetti della chemio”. L’esperto: “Terapia efficace e oramai riconosciuta”

  • Postato il 4 luglio 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Kate Middleton è tornata in pubblico, raccontando la sua battaglia contro il cancro. “È come salire sulle montagne russe”, ha dichiarato la principessa di Galles che è tornata sotto i riflettori con una visita al centro oncologico dell’ospedale di Colchester, nell’Essex, segnando il suo primo impegno pubblico dopo la rinuncia alle corse di Ascot. Un’occasione importante non solo per la ripresa delle attività ufficiali, ma anche per condividere apertamente il percorso affrontato negli ultimi mesi, segnato dalla diagnosi di tumore e dalla successiva remissione annunciata lo scorso gennaio. Kate Middleton è apparsa in buona forma, sorridente e abbronzata, con un look casual composto da pantaloni, blazer e camicia in tonalità cioccolato, completato da scarpe da ginnastica. Durante la visita ha incontrato alcuni pazienti in cura, parlando con grande sincerità della propria esperienza.

La diagnosi ti cambia la vita, durante le cure tutti si aspettano che tu ti senta meglio, ma non è affatto così. Cerchi di essere stoica e coraggiosa e quando il ciclo di trattamenti è terminato pensi “adesso torno alla normalità”. Invece la fase successiva è davvero difficile. Non sei più in cura ma non sei in grado di funzionare come al solito. Bisogna ritrovare una nuova normalità e questo richiede tempo. È come salire sulle montagne russe”, ha spiegato. Il centro oncologico di Colchester si distingue per l’approccio integrato alla cura dei pazienti, che comprende, oltre alle terapie tradizionali, anche trattamenti alternativi come la riflessologia, supporto psicologico, consulenze sull’uso delle parrucche e perfino un coro formato da pazienti. Kate ha ribadito quanto sia fondamentale essere accompagnati in questo percorso e ha raccontato di aver provato l’agopuntura, una pratica che può aiutare ad alleviare alcuni effetti collaterali della chemioterapia e favorire il rilassamento. “Bisogna affrontare la malattia in modo olistico, guardando non solo al corpo, ma anche alla mente e allo spirito”.

Un messaggio che viene anche dagli esperti di settore: “Sfortunatamente non c’è ancora una sufficiente conoscenza a livello nazionale degli effetti benefici delle terapie integrate nei percorsi oncologici e in particolar modo dell’agopuntura,” spiega Carlo Maria Giovanardi, Presidente della Federazione Italiana delle Società di Agopuntura, che collabora – tra le altre iniziative – al progetto gratuito “Agopuntura in oncologia”, messo a punto dall’associazione Loto odv e rivolto alle pazienti oncologiche in cura presso il Policlinico S. Orsola di Bologna. “L’agopuntura –prosegue Giovanardi – non solo è stata riconosciuta nei livelli essenziali nazionali d’assistenza per l’analgesia, ma trova il proprio posto nelle Linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità per il trattamento in campo oncologico dell’astenia cancrocorrelata e per i dolori articolari da inibitori delle aromatasi. Più in generale stante la letteratura scientifica, l’agopuntura è utile anche per altri effetti avversi delle terapie chemioterapiche e radioterapiche. Si pensi ad esempio vampate di calore nelle donne, alla neuropatia periferica che può generare fastidi anche gravi in termine di formicolio, ancora all’insonnia, o alla nausea e al vomito. In tutti i questi casi e in altri ancora l’agopuntura si è rivelata efficace”. “L’importante – conclude Giovanardi – è rivolgersi a medici esperti del campo che hanno seguito uno specifico percorso di formazione. A tal riguardo – anche se un po’ a macchia di leopardo – esistono diversi presidi per l’agopuntura in campo oncologico negli ospedali del nostro Paese e comunque chi ne avesse bisogno può trovare un indirizzo nel portale della Federazione Italiana delle Società di Agopuntura”.

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Il Fatto Quotidiano

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