Juventus, Spalletti svela tempi di recupero di Vlahovic e il segreto di Koopmeiners

  • Postato il 1 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Con evidenziatore giallo alla mano marca – per tre volte – un foglio prima di iniziare la sua conferenza stampa. Un attimo di silenzio e poi parte con la dedica struggente all’ex campione di tennis, Nicola Pietrangeli, oggi scomparso. Apparentemente infreddolito, con tuta della Juventus chiusa fino al collo, Luciano Spalletti inizia così la sua conferenza stampa, pronto a scrivere e a prendere appunti con la penna nera, presente nell’altra mano. Ma, per mister Luciano, la gara degli Ottavi di Coppa Italia contro l’Udinese di domani sarà solo il primo test per la vera sfida che ci sarà contro il Napoli domenica sera. Dai tempi di recupero per Vlahovic, le probabili formazioni e alle parole di Spalletti sul percorso che vuole dalla Juventus in Coppa.

Il saluto a Nicola Pietrangeli

Inizia con una dedica a Pietrangeli la conferenza di Spalletti: “Partirei dal salutare Pietrangeli, che è stato un campione e ci ha insegnato a vincere con passione, eleganza e sacrificio attraverso la sua qualità e cosa abbiamo ereditato dal suo modo di essere campione. Ci siamo ritrovati ad un livello top di tennis attuale. A me piaceva giocare a tennis e lo guardavo con occhio particolare”.

Dopodiché il mister torna al tema calcistico e annuncia novità in vista della gara di Coppa contro l’Udinese: “Bisogna aspettarsi un po’ di cambi domani, son passate un po’ di ore, abbiamo fatto fatica a livello mentale e fisico. Tutto il gruppo sta lavorando in maniera corretta, coerente, quindi è giusto dare spazi”.

I tempi di recupero di Vlahovic

A quel punto Spalletti, incalzato dai giornalisti, cerca di fare chiarezza sulle condizioni del serbo Dusan Vlahovic fermo per infortunio dopo un inizio brillante di stagione: “L’ho detto l’altra volta…Per i tempi precisi, i medici li mettono a disposizione quindi è bene parlare con loro. Sono loro i riferimenti. Ripeto quanto detto: 2/3 passano secondo me.”

E ancora aggiunge Spalletti su Vlahovic: “Poi il medico saprà essere più preciso. Il calcio in generale è un pallone che gira e ruzzola occasioni di continuo, mette a disposizione occasioni. Tutto sto nel saperle cogliere e saperle vedere. È possibile tutto ma preferivo averlo a disposizione perché era molto concentrato nel far bene, l’ho visto molto dentro la squadra”.

La Vecchia Signora vuole onorare la Coppa Italia

Quanto sarà importante la partita di Coppa Italia per Spalletti in un momento di ‘crisi’ stagionale? Spiega il tecnico di Certaldo: “Bisogna vincere partite importanti, se si va a far cumulo di fatica negli stessi giocatori diventa difficile. Vincere aiuta a vincere sempre gli stessi discorsi, bisogna essere belli e vincenti. Qui c’è un pubblico di palato fine. L’altra sera son rientrato negli spogliatoi e mi son divertito a far casino con i giocatori. Vincere non basta, si esce dispiaciuti per cosa se si ha vinto?”

La Coppa Italia resta un obiettivo per la Juventus: “Bisogna essere anche belli, oltre che vincenti. Cercheremo di fare tutte e due, intanto vinciamola qualche partita. Vogliamo andare avanti, noi facciamo una formazione domani per vincere e non per essere compresi. Partita difficilissima, contro un avversario che abbiamo già affrontato settimane fa.

Dall’Udinese al Napoli, il calendario della Juventus

Il neo tecnico bianconero non vuole passi falsi prima della sfida contro il Napoli in campionato: “Con l’Udinese è stata dura fino all’ultimo. Un po’ la sintesi dell’ultima partita: non la chiudi e ti capita la situazione in cui ti possono mettere i bastoni fra le ruote”.

Spalletti si proietta poi verso il Napoli che ha ritrovato la vetta in Serie A: “Per noi son tutti test significativi perché vogliamo acchiappare risultati da offrire al nostro pubblico. Non so bene chi ci sia la prossima partita perché noi dobbiamo pensare a questa. Fare bene questa, tentare di vincerla e portarla a casa può avere una certezza in più per affrontare le prossime”.

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Zhegrova e Joao Mario, due giocatori da ritrovare

Per i cambi in vista della Coppa Italia potrebbero esserci delle novità anche per i giocatori bianconeri che finora hanno avuto poco minutaggio. Spalletti spiega come stanno Zhegrova e Joao Mario: “È un po’ che non si utilizzano. Zhegrova viene fuori da un infortunio lungo ed è un calciatore che è una miccia accesa. Quando parte può esploderti da un momento all’altro, palla al piede. Ha l’estro di non sai cosa possa tirarti fuori da un momento all’altro. Per la sua condizione lo vedrei di più a partita in corso.”

Il tecnico bianconero aggiunge poi sul calciatore portoghese: “Joao Mario è tecnico, bravo, sa scegliere, entrare in confidenza con la squadra e col pallone. Ha un po’ meno questa struttura da centometrista, lo voglio conoscere fino in fondo”.

David e Openda Insieme

Chi si gioca l’eredità di Vlahovic? Spiega Spalletti sugli attaccanti David e Openda: “Spero di sì, che la sfruttino come un’occasione da cogliere. Sono differenti e possono giocare insieme. Se san giocare possono giocare anche 7/8 insieme. Gli attaccanti hanno caratteristiche differenti: possono giocare insieme, con l’Udinese han giocato insieme mi pare, non dall’inizio. Sono due calciatori che si abbinano bene, si accostano bene. Bisogna vedere se avere uno a disposizione che ti dà la forza fresca oppure no, è una cosa che va valutata”.

I progressi della Juventus

A che punto sta la Juventus dalla venuta di Spalletti? Spiega il tecnico bianconero come sta vedendo la squadra in queste settimane: “Vedo che si sta progredendo. L’altra sera, al di là che ci sono momenti dentro la partita che durano una settimana e partita che passano in un attimo, ho visto che ci sono belle cose, che ci sono belle giocate come il gol di Yildiz. Ci siamo preparati situazioni importanti ma sul finale di partita è vero che ci è venuta un po’ d’ansia.

Spalletti svela poi i punti deboli su cui sta lavorando con la Juventus: “Prima in alcune situazioni sembrava non si volesse la palla, bisogna migliorare e si lavora per quello ma vedo grandissima disponibilità, attenzione. Vedo girare anche un po’ meglio la palla per cui sono molto fiducioso di poter provare situazioni di quello che si diceva prima, il previsto che diventa imprevisto”.

Koopmeiners, il piano segreto di Luciano

E su Teun Koopmeiners il tecnico di Certaldo svela un aneddoto: “Lo conosco molto bene, lo avevo seguito perché mi piaceva se avessi avuto un presidente che me lo avrebbe regalato. Ma poi però costava tanto. Secondo me lui conosce il calcio e sa un po’ stare da tutte le parti. Ma quello che diventa importante è tentare di vedere le cose o ascoltarle mettendosi nei panni di quelli con cui vai a parlare. È un buon punto di partenza. Se parli con lui preferisce cominciare l’azione e guardare la squadra di faccia.

Spalletti spiega la soluzione tattica per rilanciare il centrocampista olandese: “Metterlo centrale difensivo era per andare ad acchiappare un po’ di qualità nelle costruzione. Se io faccio il primo passo bene corretto e allineato il secondo viene altrettanto bene. C’era bisogno di cominciare un po’ di cose bene. Per cui è quello lì. Ha confermato di essere un buon difensore anche lasciato tutto campo uno contro uno, se l’è saputa cavare anche alla bandierina quando il quinto accorcia. È buono di testa, ha il lancio, può stare da tutte le parti perché ha personalità, piede fantastico e spessore internazionale. Lui tira non tanto per farlo ma avendo un’idea di dove debba finire il pallone”.

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