Juventus: Spalletti risponde al comunicato di Elkann, poi la battutaccia su Italiano del Bologna
- Postato il 13 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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La notizia della possibile cessione della Juventus, il comunicato di risposta di Elkann e lo slittamento di quasi 10 minuti della conferenza stampa odierna di Luciano Spalletti: continua il terremoto in casa bianconera. Il neo allenatore apre i discorsi in modo ben istruito e come se stesse leggendo un comunicato interno: è scattata la nuova versione di Spalletti con penna in mano, a cui mette e toglie il cappuccio un’infinità di volte, un evidenziatore giallo nell’altra mano e un foglio da tenere costantemente sott’occhio durante tutto l’incontro con i giornalisti. Dalla sconfitta con il Napoli, la Juventus ancora non risulta guarita: nonostante la vittoria in Champions con il Pafos, il problema in attacco non accenna a placarsi. Le parole di Spalletti in conferenza stampa pre Bologna e le probabili formazioni.
- Spalletti commenta la notizia della possibile cessione della Juve
- I recuperi di Bremer, Rugani e il possibile cambio modulo
- Conceicao deve essere più decisivo
- La sfida contro il Bologna e l'aneddoto su Italiano
- Le difficoltà della Juventus
- Niente ritiro per i bianconeri
Spalletti commenta la notizia della possibile cessione della Juve
In questi giorni Luciano Spalletti ha sentito più volte John Elkann: “Anche se sono arrivato da poco tempo coinvolgo tutta la squadra in questo discorso. Fa piacere sentire la forza e la passione di John Elkann e della famiglia per questo club. Elkann mi invia molti suoi pensieri in questi giorni”.
Il tecnico bianconero aggiunge, leggendo un foglio che tiene sotto mano: “Sta a noi dare sostanza e concretezza a questa passione, onorando il passato e costruendo un futuro dello stesso livello o migliore come ci ha detto John Elkann quando è venuto a trovarci”.
I recuperi di Bremer, Rugani e il possibile cambio modulo
A che punto stanno i rientri dagli infortuni nel gruppo Juve? Spiega Spalletti: “Rugani è già usabile in maniera ridotta, per Bremer per la delicatezza dell’infortunio avuto è uno di quelli che ha questa disponibilità ma si vede che ha ancora bisogno di tempo, bisogna andarci più cauti per non metterlo in difficoltà.
Sul cambio modulo ironizza Spalletti: “Mi stupisco quando sento parlare di schemi in campo, di caselle in campo. Il calcio attuale è un po’ cambiato, non vinci occupando posizioni ma occupando spazi e andando a decidere dove vuoi portare la partita. Questi spazi non sono più tra reparti, si va nel calcio verso la condizione dell’1 contro 1, dell’uomo contro uomo. Bisogna adattarsi a questo calcio qui. Vero che ho idea di mettere la squadra con questo 4-3-3 o 4-2-3-1 e provare a fare qualcosa di diverso ma è solo un discorso di partenza, poi la partita ti condiziona a dover attuare altri moduli dentro al campo nello scorrimento della partita.”
Conceicao deve essere più decisivo
Continua il problema gol della Juventus. Spalletti spiega come intende gestire Conceicao in avanti: “Questa è un po’ la sua evoluzione. Lui deve andare a cercare di rendere più possibili questi risultati qui, quello di fare gol, essere più determinato in fase offensiva. Ha questo spunto micidiale che ti mette poi in condizione di essere in imbarazzo davanti al suo scatto. Dovendo aumentare delle cose, mettiamoci anche un po’ di contrasto, duello, la partita va riempita. Gli abbiamo visto la disponibilità nel fare rincorse e quindi siamo sulla buona strada”.
La sfida contro il Bologna e l’aneddoto su Italiano
Arriva ora un altro big match per la Juventus: questa volta fuori casa contro il Bologna di Italiano: “Sta facendo vedere di avere grande qualità, quando gioca vuol decidere le regole. Non han timore di niente, ti indirizza negli spazi che loro vogliono. Per essere bravo a far la partita devi abbattere questi recinti: non devi fare uomo contro uomo ma devi fare l’uomo oltre l’uomo. Loro li hai lì, questa è una complicazione. Loro questa condizione te la obbligano per tutta la partita: se non siamo pronti a questa condizione qui sarà una serata complicata da raccontare.”
Spalletti racconta poi un aneddoto su Italiano, dopo l’addio al Napoli post scudetto: “Italiano l’ho consigliato a tutti, anche a De Laurentiis dopo il mio addio. Mi piace come allenatore, vorrei rivedermi in lui dato che ho 40 anni in più. Tornare indietro non si può.”.
Le difficoltà della Juventus
La Vecchia Signora ancora non è guarita, incalzano i giornalisti in conferenza stampa a cui risponde Spalletti: “Non mi convincerete a non aspettarmi grandi cose dai ragazzi, non mi convincerete a farmi pensare che questi limiti non riusciremo a superarli. Ho accettato di venire credendo questo, nel mio lavoro è sempre stata complicata. Ho creduto qualche volta di non farcela nel mio lavoro ma è corretto ragionare così, un allenatore deve essere condizionato in questa ossessione di poter migliorare questa squadra.
E infine: “Lo faccio con un gruppo che ritengo sia corretto usare il dialogo, li vedo interessati e disponibili. Se ci fosse bisogno poi si dialoga anche meno ma va per forza fatto qualcosa in più e van provate anche strade nuove”.
Niente ritiro per i bianconeri
Prima di andar via, Spalletti lancia anche un messaggio sul possibile ritiro o meno dei bianconero: “Non andremo più in ritiro, il ritiro non è mai un luogo ma una condizione mentale. Una condizione, un condizionamento. Non si andrà più perché è una fatica maggiore, a voi non sembrerà così ma io lo so bene. Le ho viste tutte le risposte e le strade da percorrere.”
Spiega ancora Spalletti nel chiudere la conferenza: “A ragazzi che vengono dall’estero e hanno mogli con figli, poi da stasera inizia il viaggio, da stamattina il borsone, poi vai là e dalla mattina alla sera pensi alla partita, ogni cosa diventa corrosione per i muscoli, per la testa. Se si ha a che fare con una squadra di bravi ragazzi con la condizione mentale corretta non si va in ritiro. Poi se c’è una condizione diversa in ritiro ci va sempre, chi veste la maglia della Juventus sa di essere in ritiro sempre. Chi fa questo sport sa che è un privilegiato, anche chi commenta. Poi bisogna fare le cose in maniera corretta. È giusto essere tutti liberi a fare il lavoro che facciamo”.