Juventus, Milan e Roma: 200 milioni spesi (male) per non avere un centravanti
- Postato il 2 dicembre 2025
- Di Panorama
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Paradosso uno: quanto costa il miglior attaccante in circolazione nel calcio europeo? Si può prendere mettendo sul tavolo un assegno da 200 milioni di euro? E magari dividerselo, un po’ per uno? L’ultima risposta è certamente no e svela il paradosso di partenza. Le altre, invece, sono molto più interessanti perché svelano uno dei misteri degli ultimi mesi di calciomercato in Italia partendo dall’assunto che molte squadre stanno facendo fatica a trovare la prima punta titolare.
La Juventus senza Vlahovic dovrà inventarsi qualcosa, avendo capito in fretta Spalletti che David e Openda non sono il centravanti che Comolli pensava di aver portato a Torino anticipando la successione al serbo dallo stipendio troppo pesante. Che sia riciclare Yildiz vicino alla porta o studiare qualche altra soluzione, il solo dubbio certifica come i due acquisti estivi abbiano seminato parecchi dubbi sulle rispettive caratteristiche.
A Roma c’è un tecnico che ha messo in panchina prima Dovbyk, ereditato dalla precedente stagione, e poi Ferguson che si è dimostrato discreto uomo assist col difetto di non vedere la porta. Allegri, invece, ha deciso la svolta già nel mese di agosto e ha cominciato a costruire il suo Milan con un attacco di adattatati: Leao e Pulisic, nessuno prima punta di professione ma che, almeno, dal punto di vista numerico stanno rendendo.
Il paradosso è che Juventus, Roma e Milan nell’ultimo anno non si sono tirate indietro sul mercato per cercare il centravanti cui affidare la finalizzazione della manovra. Insieme hanno speso, mal contati, circa 200 milioni di euro cui bisogna aggiungere ingaggi spesso da top player. Ne hanno ricavato fin qui pochissimo in termini di gol: 8. Messi tutti insieme. Con Spalletti, Gasperini e Allegri che devono trascorrere le giornate a studiare alternative.
In un calcio italiano che non ha risorse è un cortocircuito difficile da giustificare. La Juventus ha pensato di potersi liberare di Vlahovic e del suo ingaggio portando alla Continassa Lois Openda (45 milioni di euro) e Jonathan David (12,5 di commissioni). Prima Tudor e poi Spalletti gli hanno preferito l’usato sicuro Vlahovic fino all’infortunio che ha messo il serbo fuori causa a lungo. Tecnicamente non dovrebbe essere un problema, nella realtà l’ex ct ha già spiegato che i due dovranno darsi una sveglia o lo costringeranno a spostare fuori ruolo Yildiz.
Anche il Milan nell’ultimo anno non ha badato a spese alla voce attaccante. Christopher Nkunku (37 milioni più 5 di bonus) e nel gennaio scorso Santi Gimenez (35 versati in fretta e furia al Feyenoord) non sono nemmeno andati vicini, però, a insidiare nella testa di Allegri la coppia da formare con Leao e Pulisic. I guai fisici hanno mischiato ulteriormente le carte, ma la sensazione del campo nel primo terzo di stagione è quella di una bocciatura senza grandi appelli.
E la Roma? Nell’estate 2024 ha preso Artem Dovbyk dal Girone pagandolo 35 milioni di euro cui ne ha aggiunti altri 30 – formula del prestito con diritto di riscatto – per l’irlandese Evan Ferguson. Gasperini è arrivato a schierare Baldanzi, che doveva andare al Verona e il cui passaggio è saltato in extremis, come “falso nueve” per la disperazione. E a sperare che il mercato di gennaio gli porti un profilo spendibile al centro dell’attacco. Soldi, però, ce ne sono pochi e vale anche per Juventus e Milan. Il problema sono quelli (tanti) spesi – male – nei mesi scorsi.