Juventus, la lista di Spalletti: olandesi, austriaci e danesi, a gennaio si cambia, ecco chi rischia

  • Postato il 17 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Dopo aver visto la prima vera Juve di Spalletti a Bologna, per capacità di dominare fisicamente e tecnicamente la partita del “Dall’Ara”, Damien Comolli lavora per gettare le basi per un rapporto a medio-lungo termine con il tecnico di Certaldo. Il contratto dell’allenatore scade a giugno 2026, ma è evidente che sia un accordo legato anche agli esonerati Tudor e Thiago Motta, ancora a busta paga del club guidato da John Elkann. E allora è già tempo per programmare il futuro e capire chi può davvero far parte del nuovo progetto bianconero, con la consapevolezza che il mercato non concede affondi particolari, se non a fronte di cessioni eccellenti. In entrata, le idee non mancano.

Rivoluzione Juve: Spalletti vuole tornare al suo 4-2-3-1

Spalletti è stato chiaro. Dopo la vittoria in Champions contro i ciprioti del Pafos, ha ammesso di voler provare a cucire su questa Juve il suo proverbiale 4-2-3-1, che lo ha reso grande soprattutto ai tempi della Roma con Totti nel ruolo di centravanti. La richiesta in diretta tv di “un difensore di piede destro“, complice l’infortunio al ginocchio di Federico Gatti, fa sì che l’attenzione sia rivolta al reparto difensivo sin dal mercato di gennaio.

La squadra bianconera, del resto, difende a tre ma imposta a quattro, come gran parte delle big europee: una dinamica che, attualmente, porta Kelly a spostarsi sul centro-destra per allargare il ventaglio di opzioni a disposizione di Di Gregorio in uscita, con Koopmeiners sul lato opposto e Kalulu che si alza dando ampiezza sulla linea di centrocampo. Questo, però, mette palesemente a disagio il difensore inglese (mancino), spesso costretto a giocare con il piede debole per eludere il pressing orientato degli avversari, che ovviamente studiano la Juve e prendono le dovute contromisure.

Con l’acquisto di un difensore centrale destrorso, infatti, Spalletti potrebbe pensare di passare sin da subito al 4-2-3-1, allargando Kalulu nel ruolo di terzino destro e schierando Kelly sul centro-sinistra, riportando Koopmeiners in mediana. Qualora fosse più facile individuare sul mercato un laterale destro, allora Kalulu entrerebbe a far parte del “pacchetto” dei centrali per questioni di necessità. A centrocampo, poi, ci sarebbero gli elementi per ruotare in base alle caratteristiche dei singoli e alle scelte che verranno fatte a gennaio. Davanti, il primo pensiero porta al poker presentato nel secondo tempo di Juve-Pafos: il trio Conceiçao-Openda-Yildiz alle spalle di Jonathan David. Più di un semplice esperimento in prospettiva.

I nomi per la difesa: Palestra il sogno

Dal sogno alle idee percorribili. La Juve lavora per rinforzare nell’immediato la rosa a disposizione di Luciano Spalletti, che si aspetta almeno 2-3 innesti nella sessione di riparazione. Un difensore, un esterno destro e un centrocampista, queste le priorità.

L’obiettivo numero uno è Marco Palestra del Cagliari, ma di proprietà dell’Atalanta. Ad oggi, nella top 3 dei laterali destri della Serie A, per prestazioni e continuità di rendimento. Come conferma La Gazzetta dello Sport, la Juve segue da tempo il ragazzo classe 2005, che nel dopo gara di Atalanta-Cagliari si è detto concentrato sul presente in maglia rossoblù, pur essendo consapevole del futuro che lo attende. A gennaio, risulta un affare davvero complicato. Infatti, soltanto un’offerta da capogiro potrebbe far vacillare la famiglia Percassi, che dovrebbe richiamarlo dal prestito e poi, eventualmente, cederlo ad un altro club. Parliamo di una cifra non inferiore ai 40-45 milioni di euro. Non manca la concorrenza, con l’Inter e i top club di Premier League che hanno già chiesto informazioni.

Ed ecco il piano B di Comolli: nel mirino c’è Malo Gusto del Chelsea, terzino destro con spiccate caratteristiche offensive, che solo ora sta ritrovando spazio e minutaggio alla corte di Enzo Maresca. Può giocare anche da quarto di centrocampo nel 3-4-2-1 visto finora nella gestione Spalletti. Nel gennaio 2023 è stato pagato 35 milioni di euro e vanta un contratto fino al 2030 con i Blues, che non vorrebbero privarsene a gennaio.

C’è anche una terza alternativa, più facile ed economica: si tratta di Christian Mawissa, duttile difensore classe 2005 di proprietà del Monaco, avversario della Juve il prossimo 28 gennaio. Comolli lo conosce sin dai tempi del Tolosa e potrebbe tentare l’affondo nelle prossime settimane, considerando che il talento francese non sta trovando grandissimo spazio nel Principato. Può interpretare sia il ruolo di centrale che di terzino destro in una retroguardia a quattro, consentendo a Spalletti di avere un’opzione in più nella seconda parte di stagione.

Come cambia il centrocampo di Spalletti: Frattesi più di un’opzione

Spalletti ha richiesto un centrocampista di gamba per aumentare i giri del motore della mediana bianconera, a cui andranno aggiunti anche gol e assist in ottica futura. Il profilo perfetto sembra essere Davide Frattesi, che ha percepito il richiamo di un tecnico che gli ha permesso di realizzare 7 gol in 22 partite con la maglia della Nazionale. Un feeling speciale, che potrebbe portare l’ex Roma a lasciare l’Inter nella sessione di riparazione, complice lo scarso minutaggio concesso da Cristian Chivu. Una cessione annunciata che ora potrebbe davvero concretizzarsi.

La formula? Una volta esclusa la possibilità di uno scambio con Khéphren Thuram, punto fermo della Juventus nonostante qualche panchina di troppo nell’ultimo periodo, Comolli lavora per portare Frattesi in bianconero a titolo temporaneo. Un prestito oneroso con diritto di riscatto, fissato ad una cifra che possa accontentare anche il bilancio del club nerazzurro.

Dietro l’angolo, c’è anche la sessione estiva di mercato. In tal senso, sono due i profili in cima al taccuino del tandem Spalletti-Comolli, con il benestare di Giorgio Chiellini: Xaver Schlager del Lipsia e Quinten Timber del Feyenoord, accomunati da un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno e pronti a liberarsi a parametro zero. Il primo è un mediano puro, bravo nell’anticipo e forte fisicamente, ma fragile sotto l’aspetto fisico, come testimonia la doppia rottura del legamento crociato del ginocchio. Il secondo, invece, è una mezzala d’inserimento, molto più simile a Frattesi, perfetta per un ipotetico centrocampo a tre. Restano sullo sfondo, invece, i nomi di Hojbjerg del Marsiglia e Andrey Santos del Chelsea.

Chi può lasciare la Juve nel 2026

Una rivoluzione, seppur step by step, comprende anche delle rinunce e degli addii. Riflettori puntati su alcuni dei veterani dello spogliatoio bianconero, come Mattia Perin. Oggi secondo portiere della Juve, nonché collante tra calciatori e staff tecnico, potrebbe lasciare Torino per svestire i panni di vice Di Gregorio e ritrovare continuità altrove. Sulle sue tracce il Genoa di Daniele De Rossi, che spinge per riportarlo subito all’ombra di Marassi.

E se il restyling bianconero dovesse coinvolgere anche Manuel Locatelli? Tra i più utilizzati in questa prima parte della stagione, non è certo il centrocampista “preferito” di Luciano Spalletti. A confermarlo sono le dichiarazioni ai tempi della Nazionale e i botta e risposta registrati nel 2024 prima dell’Europeo. Abituato a Brozovic e Lobotka davanti alla difesa, il tecnico di Certaldo si è trovato “costretto” a fare di necessità virtù, continuando ad affidarsi alla fisicità dell’ex Sassuolo, piuttosto che a tecnica e geometrie. Non si esclude una cessione eccellente, ma la Juve non farà follie: l’intenzione è quella di non ripetere un “caso Danilo”.

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Virgilio.it

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