Juventus, la doppia umiliazione Atalanta-Fiorentina allontana Thiago Motta dalla conferma (anche col quarto posto)
- Postato il 17 marzo 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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La situazione, ora sì, è davvero complicata. E la sensazione di una stagione non particolarmente esaltante sta diventando una certezza: il progetto di Thiago Motta con la Juventus non decolla, e quei 7 gol presi in due partite (due delle più importanti di tutta la stagione) sembrano incisi nella pietra. 7 gol subiti, 0 segnati: il meccanismo non si è inceppato, ma proprio rotto. Ora la Juve chiede al suo allenatore di ripararlo quanto prima. Ma potrebbe non bastare. Se con l’Atalanta le 4 reti sono state una vera batosta (non accettabile in ambiente juventino, ma comunque in qualche modo giustificabili dal fatto che i nerazzurri siano lanciatissimi nella corsa scudetto), ancora peggio lo sono state le 3 subite dalla Fiorentina. “Sono in qualche modo in continuità con quanto capitato la settimana prima” ha commentato proprio Motta nel postpartita. “Per uscirne c’è solo un modo: vincere delle partite. Dimettermi? Sarebbe troppo facile” ha concluso. Come a dire: io mi sento parte del progetto, deve decidere la società. E la società, per ora, lo conferma: “Fino a due partite fa eravamo la migliore difesa del campionato” ha detto Giuntoli. “Ora lavoreremo serenamente con Motta per capire come risolvere la questione: lo faremo a mente lucida, in settimana. Il progetto è partito da lontano con Motta, vuole andare lontano con Motta e l’obiettivo resta quello di centrare la Champions League”. Che con tutti i soldi spesi sul mercato sarebbe quasi delittuoso non raggiungere.
Eppure il nodo resta quello: dei tanti soldi spesi, sono pochi i giocatori che veramente hanno convinto. E anzi, la gestione del gruppo dei giovani, che Motta ha comunque con merito cercato di esaltare, ha portato a qualche attrito rispetto a chi credeva di avere più fiducia di base: una titolarità, almeno di partenza, che non è mai stata garantita (vedi Douglas Luiz, che per le prime gare è stato preferito a Mbangula: il secondo sta facendo bene, il primo è rimasto uno dei flop più eclatanti della stagione). E poi c’è il gioco: latita, nonostante le premesse di voler cambiare rispetto a una filosofia di allegriana memoria molto più risultatista. Ecco, proprio il recente passato con Allegri fa capire quanto in realtà la panchina di Motta sia traballante. Lo scorso anno, proprio in questo periodo, Giuntoli confermava a più riprese il suo vecchio allenatore, salvo poi arrivare all’epilogo che tutti conoscono. Per Motta ora si tratta davvero di salvare il posto e raggiungere la quarta posizione potrebbe comunque non bastare, soprattutto se dovesse arrivare per il rotto della cuffia e con prestazioni ancora molto altalenanti. Da far emergere, insomma, che le idee non siano del tutto chiare. L’alternativa? In ambiente juventino circola il nome di Tudor, che conosce molto bene la piazza e che potrebbe essere un valido traghettatore (anche se difficilmente accetterebbe un contratto di pochi mesi). Poi, si vedrà, magari cercando un allenatore più esperto e forse un po’ più risultatista. Sarebbe l’ennesima rivoluzione, ma l’obiettivo di contenere i costi per tornare comunque a vincere è finora riuscito a metà. E vincere, per il tifoso bianconero, è davvero l’unica cosa che conta.
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