Juventus, Bremer racconta il suo calvario e traccia la tabella del rientro: "Mesi difficili, mi alleno 5 ore al giorno"
- Postato il 2 maggio 2025
- Di Virgilio.it
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Era il 2 ottobre 2024, la Juventus di scena a Lipsia in Champions League: pochi minuti e il crac che avrebbe compromesso la stagione di Gleison Bremer, ma non solo. Perché se si ferma un giocatore così importante, la squadra non può non risentirne, chiunque siano i sostituti.
Bremer, un lungo calvario
La rottura del legamento crociato rappresenta una montagna lunga da scalare, ma Bremer adesso si trova nella fase discendente. Molto difficile immaginare che faccia in tempo a disputare qualche minuto nelle restanti giornate di campionato, più facile ipotizzare un suo rientro durante il Mondiale per Club. Inutile sottolineare che forzare i tempi sarebbe del tutto inutile, a questo punto: la stagione volge al termine, e sarà fondamentale averlo in perfette condizioni all’inizio della prossima.
Bremer racconta il post-operazione
“L’inizio è stato difficile perché sono una persona indipendente e non mi piace dipendere dagli altri: subito dopo l’intervento chirurgico avevo bisogno di mia moglie per tutto e questo è stato molto duro”. E’ stato l’incipit sul format “Bremer Inside” del difensore della Juventus, che ha raccontato il periodo che sta vivendo ai box a causa di un brutto infortunio al ginocchio. “Il primo mese l’ho passato nel letto – ha aggiunto – con antibiotici e ho fatto qualche esercizio per non perdere massa muscolare, è stato difficile perché non riuscivo neanche a mettere il piede per terra”.
La Juventus aspetta Bremer
Da circa un mese ha ripreso anche a correre, ma naturalmente è ancora presto per pensare ad un suo rientro in gruppo. “Poi ho iniziato a migliorare e tornare alla vita normale, quello che desideravo di più, tornare a essere indipendente. Fino ad ora sto bene – prosegue Bremer – la testa è a posto: sono concentrato e voglio tornare in forma il prima possibile. Mi alleno 5 ore al giorno, la sera faccio un po’ di terapia con il ghiaccio. Sento la mancanza di correre? Sì, soprattutto dentro il rettangolo verde, quello non ha prezzo. Sono diventato una persona migliore, un atleta migliore. Anche dal lato negativo dell’infortunio riesco a tirare fuori del positivo”.