Juve-Tudor, i veri motivi dell'esonero: mercato, veleni e il retroscena dell'ultima sfuriata negli spogliatoi

  • Postato il 28 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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La Juventus è in pressing su Spalletti, ma nella Torino bianconera tiene ancora a banco l’esonero a sorpresa di Tudor a ridosso del turno infrasettimanale. La sconfitta con la Lazio e la sfuriata del tecnico nel ventre dell’Olimpico hanno spinto Elkann e Comolli al cambio immediato, tuttavia il rapporto con la società era già logoro da tempo. Dalle scelte di mercato agli sfoghi del croato: ecco perché tra Igor e la Signora è finita nel peggiore dei modi.

Juventus-Tudor, i veri motivi dell’esonero

Il nastro va riavvolto allo scorso marzo, quando Tudor, già bandiera della Juventus da calciatore, fu chiamato a rimpiazzare Thiago Motta con l’obiettivo di centrare la qualificazione in Champions League. Igor il traghettatore, missione compiuta.

Non è certo un mistero che, terminato il campionato, Comolli, in carica da giugno dopo l’addio a Giuntoli, abbia cercato in tutti i modi di prendere uno tra Conte e Gasperini, incassando – però – un netto rifiuto. Intanto alle porte c’era il Mondiale per Club negli States: così il croato, da allenatore precario, ha colto la palla al balzo per guadagnarsi la conferma. Una decisione, quella del club, dettata dalla necessità più che dalla reale voglia di proseguire insieme.

Il mercato della discordia: il caso Openda

Tudor ha chiuso la sua parentesi bianconera con un bilancio di dieci vittorie, otto pareggi e sei sconfitte, di cui le ultime tre consecutive. Otto le gare di fila senza successi: l’ultimo acuto della Juventus risale al 13 settembre in occasione del pirotecnico 4-3 nel derby d’Italia con l’Inter.

Inutile girarci intorno: i risultati della Signora sono frutto di un mercato non condiviso tra società e allenatore e di un gioco con evidenti lacune e del tutto privo d’identità. L’ex Marsiglia voleva Kolo Muani, il club gli ha consegnato l’oggetto misterioso Openda in chiusura di mercato. Senza dimenticare Zhegrova, reduce da un lunghissimo stop e ancora non pervenuto. L’infortunio di Bremer ha acuito i problemi in difesa: troppo poche le pedine a disposizione per un reparto a 3. Stesso discorso vale anche per le corsie laterali e gli esterni d’attacco.

Sfoghi, veleni e alibi: così si è alimentata la frattura

Nelle ultime settimane il 47enne di Spalato ha mandato più di una frecciatina alla società. Dopo il ko di Como, ad esempio, ha ricordato che “Fabregas a differenza mia si è scelto tutti i giocatori”. Ma a infastidire la società sono stati anche altre uscite del tecnico, come la polemica sugli arbitri dopo Verona o quella con la Lega riguardo ai calendari.

Scuse che non collimano con lo ‘stile Juventus’, pur essendone Tudor un simbolo esattamente come lo è Chivu per l’Inter. Il campo ha fatto il resto: Igor ha cambiato tanto, senza mai riuscire a trovare la quadra. Soprattutto in attacco: zero gol nelle ultime quattro partite e punte a digiuno da una vita.

Il retroscena della sfuriata all’Olimpico

Dopo il ko con la Lazio, Perin aveva assicurato a favore di telecamera che il gruppo era con Tudor. Ma nel ventre dell’Olimpico – a quanto pare – è andato in scena l’ultimo atto di un rapporto ormai logoro. L’allenatore ha puntato il dito contro la squadra, facendo tremare i muri dello spogliatoio bianconero.

Non avete dignità” avrebbe tuonato, come riferisce TuttoSport. Da lì in poi la situazione è precipitata, il divorzio era ormai scritto. E, infatti, l’indomani Elkann e Comolli l’hanno silurato.

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Virgilio.it

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