Juve, Arrivabene si sfoga sulle plusvalenze: l’elogio a Vlahovic, Sinner e i problemi della Ferrari
- Postato il 30 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Maurizio Arrivabene torna a parlare dopo la lunga vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto nell’inchiesta plusvalenze sulla Juventus. L’ex dirigente bianconero, ora sollevato dal “non luogo a procedere” pronunciato dai magistrati, racconta le ombre di quegli anni, il dolore di essere stato trattato come un criminale, il rapporto che lo lega ancora ai calciatori che ha contribuito a portare in bianconero, Sinner e la Ferrari.
- I dubbi e la rabbia sull'inchiesta plusvalenze
- Juventus, Vlahovic, Allegri e i rimpianti Next Gen
- Il tifo per Sinner e i problemi della Ferrari
I dubbi e la rabbia sull’inchiesta plusvalenze
Per Arrivabene il verdetto della giustizia ordinaria ha significato la fine di un incubo (in attesa del TAR). Nonostante le contestazioni riguardassero operazioni precedenti al suo arrivo in società, si era ritrovato tra gli indagati e poi condannato in sede sportiva a 16 mesi di inibizione. Una vicenda che lo ha segnato profondamente, soprattutto sul piano umano. “Il giorno dopo la condanna – ammette in una lunga intervista a TuttoSport – mia figlia mi ha chiamato chiedendomi che cosa fosse successo. Ero su tutti i giorni trattato come un criminale. Non sapevo nemmeno che cosa risponderle. È stata una sensazione brutta”.
Oggi resta l’amarezza per un errore mai riconosciuto: “Gli avvocati avevano anche spiegato tutto, eppure la sanzione è arrivata lo stesso. Il problema è che la giustizia sportiva non può essere intoccabile e separata da quella dello Stato. Nessuno mi ha spiegato il perché della condanna, ma credo che siano ancora convinti di aver fatto la cosa giusta. Andrea Agnelli dopo il patteggiamento è fatto bene a sottolineare che non si tratta di un’ammissione di colpa, così come le dimissioni del Consiglio di Amministrazione. Dovevamo farlo per permettere alla Juve di difendersi meglio, ma non tutti lo hanno capito”.
Juventus, Vlahovic, Allegri e i rimpianti Next Gen
Nonostante l’uscita dal club, Arrivabene continua a seguire e tifare la Juventus (“Da giovane andavo a Brescia a giocare con la maglia bianconera e non l’ho mai tolta”) e mantiene rapporti diretti con diversi calciatori. Tra questi c’è Dusan Vlahovic, che sotto la Mole sta vivendo mesi particolari tra rinnovo e addio, e sul quale l’ex dirigente spiga: “È un ragazzo serio, non mi sono mai pentito di averlo preso. I gol li ha sempre fatti, non è scarso. Forse paga il fatto che alla Fiorentina giovano per lui e qui no, ma ora mi pare più sereno”.
I rimpianti riguardano i talenti della Next Gen oggi lontani da Torino: “Soulé e Fagioli sono gioielli preziosi, peccato non averli tenuti. In un calcio dove i giovani scarseggiano, perderli è stato doloroso”. Sul futuro tecnico della Juventus pur apprezzando Igor Tudor, non si sbilancia: “Sono un tifoso, non un tattico. Voglio solo vedere i difensori salvare i gol e gli attaccanti segnare. Allegri rivale allo Stadium? Nessun effetto, ora è diverso da prima. È un mondo di professionisti”.
Il tifo per Sinner e i problemi della Ferrari
Arrivabene si entusiasma parlando di Jannik Sinner: “È una benedizione per lo sport italiano. Ma mi piacciono tutti, Sonego, Cobolli, Musetti, Darderi, Berrettini, credo debbano qualcosa a Fabio Fognini. Per Jannik, merito anche dei genitori, che hanno saputo dargli equilibrio in tutto e quando è tornato dalla squalifica si è visto, ha giocato allo stesso livello. È un fenomeno e lo si vede anche ora che è secondo nel ranking, lo ha trasformato in uno stimolo. Alcaraz? È una rivalità che farà crescere entrambi. Sono ancora in evoluzione. Io, comunque, tifo Sinner”.
Infine, un pensiero al momento complicato della Ferrari, per cui è stato team principal prima di sbarcare in bianconero: “Il motore resta il migliore, ma paghiamo un ritardo nei compositi e nell’aerodinamica sviluppati dagli inglesi. Servirà tempo e lavoro, ma la strada intrapresa è quella giusta. Vasseur è una persona seria e ne capisce”.