Juric, mister esonero: via dall’Atalanta (terzo licenziamento in un anno)
- Postato il 10 novembre 2025
- Di Panorama
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La sconfitta contro il Sassuolo e una posizione in classifica più vicina alla zona retrocessione (6 punti) che a quella Champions (9) costano il posto al tecnico dell’Atalanta, Ivan Juric. Via alla sosta di novembre per cercare di invertire la tendenza di una squadra che dall’inizio dell’anno fa fatica, non vince quasi mai (4 volte su 15 partite), segna con il contagocce (16 reti) e dimostra di non avere un’identità nemmeno vicina a quella cui a Bergamo si erano abituati.
Che la transizione nel post Gasperini sarebbe stata difficile era immaginabile. Juric, però, paga la sensazione di non aver sotto controllo il processo di crescita del progetto e la brillante affermazione a Marsiglia contro una big del campionato francese non è stata sufficiente a cambiare il senso della decisione dei vertici atalantini. Esonero subito per correre ai ripari, il nome scelto è quello di Raffaele Palladino con contratto fino al 2027 per provare a innestare il nuovo ciclo.
Juric, terzo esonero in un anno solare
Un brutto colpo per il tecnico croato che all’Atalanta immaginava di essere salito finalmente sul treno giusto. Il finale del 2024 e il suo 2025 sono stati il periodo peggiore della sua carriera e rischiano di segnarlo come “mister esonero”. In dodici mesi Juric ha visto svanire per mancanza di risultati i rapporti con Roma, Southampton e ora Atalanta. Tre vicende diverse, con un unico filo conduttore: l’esonero alla fine.
Nella Capitale è arrivato all’improvviso dopo la cacciata dell’idolo di casa Daniele De Rossi, chiamato da una dirigenza quasi subito sfiduciata dalla proprietà e non benvisto dalla piazza. Una missione quasi impossibile e che si è risolta in un bilancio fallimentare: due mesi di lavoro, poche vittorie (4) e un numero maggiore di sconfitte (5), Roma scivolata in classifica e risollevata solo dall’avvento di Claudio Ranieri con volata verso la zona Champions League interrotta solo in extremis non senza rimpianti: cosa sarebbe stato senza la parentesi del croato?
Prima di Natale l’approdo sulla panchina del Southampton in Premier League. Chiamato per tentare di rimettere in piedi una stagione iniziata malissimo senza, però, riuscire ad incidere. Anzi. Retrocessione ad aprile con sette giornate d’anticipo sulla fine del campionato, record storico negativo per il torneo inglese e una striscia di un solo successo e un pareggio in 14 giornate consecutive, altro primato poco invidiabile per la Premier League. Fine della storia, nonostante un contratto valido fino al 30 giugno 2026.
Anche per questo la chiamata dell’Atalanta a giugno ha sorpreso tutti. A Bergamo Juric è sbarcato con il biglietto da visita di essere stato collaboratore stretto di Gasperini e, forse, uno dei pochi interpreti viventi del suo calcio. Un tentativo di dare continuità nel cambiamento, insomma, naufragato però in poco più di tre mesi lasciando sul tavolo un accordo biennale fino al 2027.