JUNHEE, la «Supernova» del K-pop che sta incendiando la scena globale
- Postato il 7 settembre 2025
- Di Panorama
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C’è un momento, nella carriera di un artista, in cui il presente smette di essere un semplice susseguirsi di date e uscite discografiche, per trasformarsi in un punto di svolta. Per JUNHEE — leader e voce principale degli A.C.E — quel momento è già arrivato. Il 14 agosto ha segnato l’inizio ufficiale della sua avventura da solista con Supernova, un brano che ha acceso le piattaforme streaming e fatto parlare di sé per la capacità di unire pulsazioni dance-pop e una sensibilità interpretativa che non si limita a cavalcare il trend, ma lo ridefinisce. Retro e modernità si fondono in una produzione che esplode di energia e che ha confermato ciò che i fan sapevano già: JUNHEE non è solo un performer, è un narratore di emozioni in musica.
Questo debutto arriva dopo mesi in cui l’artista ha moltiplicato la propria visibilità a livello globale, diventando un nome sempre più familiare anche fuori dai confini del K-pop tradizionale. La sua cover di Your Idol — brano cult dei Saja Boys tratto dal film animato Netflix KPop Demon Hunters — ha infranto la barriera dei milioni di visualizzazioni in poche ore, entrando nei trend e catalizzando commenti da tutto il mondo. A seguire, il duetto Free con la cantante statunitense AleXa ha replicato il successo, consolidando una narrativa precisa: JUNHEE non si limita a interpretare canzoni, ma costruisce momenti pop capaci di vivere oltre lo streaming.
Non è un caso che, parallelamente, abbia fondato la propria etichetta, H&P Entertainment, assumendo il doppio ruolo di CEO e artista. Una mossa che racconta una visione a lungo termine: avere il pieno controllo creativo e strategico della propria carriera. In questo percorso, la collaborazione con PAN Entertainment — la stessa dietro K-drama di successo come The Killing Vote, Twinkling Watermelon e la serie Netflix When Life Gives You Tangerines — si sta rivelando decisiva per rafforzare la sua espansione internazionale. L’album in preparazione, curato insieme a produttori come Peter Wallevik e Daniel Davidsen (oltre 10 milioni di copie vendute in carriera), punta a essere il trampolino di lancio per un ciclo di attività promozionali tra Corea, Stati Uniti, Europa e Sud America.
E non è un progetto solo da studio. A novembre, JUNHEE inaugurerà il suo primo tour da solista negli Stati Uniti, una tournée che raccoglie l’onda lunga di richieste e proposte arrivate da più continenti. Un passo importante, che segna il passaggio da promessa a presenza affermata nella scena pop globale. “Voglio restituire al pubblico tutto l’affetto ricevuto con musica e performance che portino il mio segno,” ha dichiarato.
Il suo futuro non è una traiettoria da seguire, ma un orizzonte da scrivere. E, a giudicare da questo debutto, lo farà con la luce di una vera supernova.
Panorama ha parlato con lui in esclusiva.
Potresti iniziare presentandoti e raccontandoci come descriveresti l’artista JUNHEE in questo nuovo capitolo della tua carriera?
Ciao a tutti. Sono JUNHEE e sono pronto a diventare il vostro unico e solo punto di riferimento.
“Supernova” segna il tuo pre-rilascio da solista: qual è la storia che volevi raccontare attraverso questo brano?
Volevo raccontare l’amore istintivo di un uomo. Ho cercato di catturare quell’esplosione di emozioni, intensa e quasi irraggiungibile, racchiudendola nella parola “Supernova” per trasmetterne tutta la forza.
Il brano unisce sonorità disco retrò e pop moderno: come hai trovato il giusto equilibrio tra questi due mondi?
La melodia e gli strumenti svolgevano già alla perfezione il loro ruolo. Io mi sono concentrato su outfit, concept e coreografia. Mettendo insieme tutti questi elementi, ho sentito che avremmo potuto creare la “Supernova” che avevo immaginato. Sono felice che il risultato sia andato oltre le mie aspettative.
Lavorare con il duo di hitmaker globali PhD deve essere stato speciale: qual è stato il momento più memorabile di questa collaborazione?
Senza dubbio durante la registrazione. Era una canzone che desideravo interpretare da tempo e ricordo ancora l’emozione di cantarla per la prima volta come mia. PhD è riconosciuto a livello mondiale come uno dei migliori team di produzione, e per me è stata un’occasione preziosa per imparare tantissimo da loro.
La tua voce unisce potenza ed emozione. C’è una parte di “Supernova” che ti ha messo particolarmente alla prova come cantante?
Direi la parte degli ad-lib. “Supernova” ne contiene molti e alcune linee sono state davvero impegnative sia per estensione sia per tecnica. Durante la registrazione ho avuto un momento in cui mi sono chiesto: “Lo sto facendo davvero bene…?” Ho persino rischiato di perdere la concentrazione per un attimo.
I fan degli A.C.E ti conoscono come leader. Quanto è diverso esibirsi per la prima volta da solista?
A volte provo un po’ di vuoto, ma c’è anche una grande libertà nel poter mostrare me stesso dall’inizio alla fine. Credo di essere ancora nella fase in cui sto scoprendo il mio colore come artista solista. Quello che è certo è che esibirsi da soli richiede molto più impegno rispetto a quando eravamo in cinque.
Hai sperimentato molti generi in passato. “Supernova” è un’anticipazione del tuo futuro sound o solo la prima tappa di un viaggio più ampio?
Vorrei che “Supernova” fosse vista come un antipasto. La mia musica continuerà a cambiare ed evolversi. Voglio pubblicare solo brani che amo davvero e spero che sempre più persone li apprezzino. Saranno questi a rappresentare davvero il mio colore artistico.
La narrazione visiva è sempre stata parte della tua arte. Come si collegano i visual di “Supernova” al messaggio della canzone?
Nel video abbiamo inserito molti elementi simbolici in verde, un colore che rappresenta la kryptonite. Quando entro in contatto con questi oggetti, cominciano a manifestarsi strane visioni; perdo gradualmente il controllo e mi metto alla ricerca di qualcuno. Continuo a scendere sempre più in profondità, intrappolato in emozioni da cui non riesco a liberarmi.
Le tue cover tratte da K-Pop Demon Hunters sono diventate virali in tutto il mondo: come ha influito questo slancio sul tuo approccio al debutto solista?
Prima di tutto, mi considero fortunato per aver ricevuto così tanta attenzione come artista ancora prima del mio debutto da solista. Grazie a questo, i miei iscritti su YouTube hanno già superato quota 100mila. Guardando i miei stessi video, ho iniziato a riflettere su quanto potenziale potrei esprimere nelle attività soliste. Questo mi spinge a lavorare ogni giorno per dimostrare che le performance che ho mostrato non erano solo un fuoco di paglia.
Ti sei già esibito in Italia: qual è il ricordo più indimenticabile di quel palco?
Non importa quante volte mi venga chiesto: la mia risposta sarà sempre i fan. Non ero lì per fare il turista, ma per esibirmi per loro, quindi è naturale che siano la mia risposta. Voglio mandare un ringraziamento e tutto il mio affetto a ogni fan italiano che è venuto allo show.
L’Italia ha una fanbase K-pop in continua crescita. Come descriveresti il tuo legame con i fan italiani?
Il solo fatto che in Italia ci siano persone che mi conoscono e amano la mia musica, nonostante io non sia venuto spesso, per me è straordinario. Questo rende il mio legame con i fan italiani ancora più prezioso e, quando tornerò, voglio mostrare loro quanto mi siano mancati. Controllo anche i messaggi che molti fan italiani mi mandano sui social: ancora oggi mi sembra incredibile.
Come fondatore della tua agenzia, in che modo gestire te stesso ha cambiato l’approccio alla musica e alla carriera?
Ora affronto ogni cosa con più attenzione e serietà. Osservo con cura i contenuti e i media in cui appaio come artista, valutando costantemente qualsiasi elemento possa influenzare la mia immagine, nel bene e nel male. Sento anche più chiara la direzione che voglio dare alla mia musica in futuro.
Se “Supernova” potesse lasciare agli ascoltatori una sola sensazione dopo il primo ascolto, quale vorresti che fosse?
“Godetevela”. Spero che ognuno possa viverla come vuole: se hanno voglia di ballare, che ballino; se vogliono cantare, che cantino; se vogliono ascoltarla passeggiando con passo sicuro, che lo facciano in qualsiasi momento.
Se dovessi definirti con una sola parola in questo momento, quale sarebbe e perché?
“Focus”. Voglio fare in modo che tutti si concentrino su di me, non importa quanto tempo ci vorrà. In qualche modo sento di poterci riuscire. E allo stesso tempo concentrarmi su me stesso, mettendo tutta la mia energia in questo obiettivo.