“Jonny”, spunta un nuovo pentito di ‘ndrangheta

  • Postato il 15 aprile 2025
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“Jonny”, spunta un nuovo pentito di ‘ndrangheta

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Nel processo d’appello bis Jonny contro la cosca Arena di Isola spunta nuovo pentito del clan di Roccelletta di Borgia


ISOLA CAPO RIZZUTO – Quando tutti si aspettavano la lettura della sentenza nel processo d’appello bis scaturito dall’inchiesta che portò alla maxi operazione Jonny, la Procura generale di Catanzaro ha chiesto la riapertura dell’istruttoria perché è spuntato un nuovo pentito di ‘ndrangheta. Si tratta del 31enne Andrea Guarnieri, di Borgia, condannato a 8 anni nei precedenti gradi di giudizio con l’accusa di essere stato un esponente della cosca Catarisano, dominante nel centro del Catanzarese ma gerarchicamente subordinata alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, i cui tentacoli, secondo l’accusa, si erano allungati sul Centro d’accoglienza S. Anna, struttura per migranti fra le più grandi d’Europa.

IL PROFILO

Oltre a veicolare “ambasciate” all’interno del gruppo criminale di riferimento, Guarnieri, secondo il pentito Santo Mirarchi, sarebbe stato il “braccio” destro di Salvatore Abruzzo, esponente di vertice della consorteria criminale. In un caso sarebbe stato monitorato dagli inquirenti mentre bonificava un’autovettura dalle microspie, insieme ad altri indagati. Era a piede libero quando ha deciso di collaborare con la giustizia.

LEGGI ANCHE: Tentacoli sul Cara S. Anna, Sacco e Scordio condannati a pagare 34 milioni per danno erariale – Il Quotidiano del Sud

ALTRE RIVELAZIONI

La Procura ha prodotto anche dichiarazioni di Vincenzo Antonio Iervasi, l’ultimo della serie di collaboratori di giustizia che si sono pentiti dopo gli arresti nell’operazione Karpanthos, condotta dalla Dda di Catanzaro e dai carabinieri contro le cosche della Presila catanzarese e i loro alleati del Crotonese. Iervasi, originario di Cerva, dove il Comune è stato sciolto proprio in seguito a risultanze dell’inchiesta Karpanthos, si dice molto vicino alla cosca Arena. Avrebbe partecipato ai summit che si tennero a Isola Capo Rizzuto per stipulare la pax mafiosa nel Crotonese. La Corte d’Appello di Catanzaro ha rinviato l’udienza al prossimo 9 giugno per decidere sull’ammissione dei verbali.

FIGURE CHIAVE

Nei giorni scorsi, la Corte dei Conti ha inflitto condanne al pagamento di un danno erariale di 34 milioni a Leonardo Sacco, ex governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto e vice di quella nazionale, e all’ex parroco di Isola Edoardo Scordio, già correttore spirituale della fraternità, che per anni avrebbero lucrato sul business dei migranti consentendo alla cosca Arena di infiltrarsi nella gestione del centro d’accoglienza S. Anna. Sono loro due le figure chiave del maxi processo.

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