Jonathan Anderson è il nuovo direttore creativo di Dior Men: a giugno il debutto in passerella

  • Postato il 17 aprile 2025
  • Moda E Stile
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il valzer delle poltrone creative non si ferma e, dopo l’approdo di Demna da Gucci e l’acquisizione di Versace da parte di Prada, anche il colosso LVMH piazza il suo colpo. Ora è ufficiale: Jonathan Anderson è il nuovo direttore creativo di Dior Man. La notizia, che circolava da mesi negli ambienti della moda, è stata confermata dal presidente e CEO di LVMH, Bernard Arnault, durante l’assemblea annuale degli azionisti a Parigi, e suggellata da un post sibillino dello stesso Anderson su Instagram: una semplice etichetta Dior appuntata con uno spillo e un’emoji a forma di quadrifoglio.

Si apre così un nuovo, attesissimo capitolo per la linea maschile della storica maison francese, fondata da Monsieur Christian Dior nel 1946. Anderson, stilista nordirlandese di 40 anni acclamato per il suo lavoro rivoluzionario da Loewe (altro marchio LVMH, che ha lasciato lo scorso 17 marzo dopo oltre 10 anni di successi), succede a Kim Jones, designer britannico che ha guidato Dior Homme per sette anni, lasciando l’incarico lo scorso gennaio. La nomina di Anderson era nell’aria, data la sua caratura internazionale e il vuoto lasciato da Jones. Molti lo vedevano come il candidato ideale, alcuni ipotizzavano addirittura un suo futuro alla guida della linea donna, ruolo saldamente nelle mani di Maria Grazia Chiuri (lodata da Arnault durante l’assemblea per il suo “lavoro straordinario”).

Chi è Jonathan Anderson: dall’Irlanda a Parigi, passando per Prada e Loewe
Classe 1984, nato nell’Irlanda del Nord, Anderson scopre la passione per la moda quasi per caso. Trasferitosi a Washington a 18 anni per studiare recitazione, rimane affascinato dal design dei costumi di scena. Abbandona la carriera d’attore e si iscrive al London College of Fashion, laureandosi con il massimo dei voti nel 2005. Il suo primo lavoro è al fianco di Manuela Pavesi come visual merchandiser da Prada. Nel 2008 fonda il suo marchio omonimo, JW Anderson, che si impone rapidamente per l’estetica innovativa e concettuale.

Nel 2013 arriva la chiamata da LVMH per la direzione creativa di Loewe. Qui, in oltre dieci anni, Anderson compie un vero miracolo: rivitalizza il marchio spagnolo, trasformandolo in uno dei brand più desiderabili e influenti del panorama globale, grazie a un mix unico di artigianalità, arte contemporanea e un’estetica spesso definita “idiosincratica”. Un lavoro riconosciuto da numerosi premi (cinque British Fashion Awards, tra cui due consecutivi come Designer of the Year) e da incarichi prestigiosi (è fiduciario del Victoria and Albert Museum dal 2019). Recentemente, ha anche firmato i costumi per il film “Challengers” di Luca Guadagnino.

La sfida di Dior Homme
Ora, la sfida più grande: Dior Homme. Anderson raccoglie l’eredità di Kim Jones, che aveva portato il marchio verso un’eleganza più street e collaborativa. Jones, nel suo discorso d’addio, aveva espresso gratitudine verso il suo team e gli Arnault, e riflettuto sul momento attuale della moda: “Penso che la moda sia in piena evoluzione, in un momento inquietante, quindi bisogna proporre qualcosa di sicuro”.

Resta da vedere come Anderson interpreterà l’heritage della maison fondendo il suo approccio concettuale e spesso provocatorio con i codici di eleganza della storica casa di moda parigina. Il suo debutto è fissato per il prossimo giugno 2025, durante la settimana della moda maschile di Parigi. L’arrivo di Anderson si inserisce in un contesto complesso per il settore del lusso, che sta affrontando un rallentamento globale. Nel primo trimestre 2025, LVMH ha registrato ricavi in calo del 2%, con il segmento Fashion & Leather Goods (il più importante) in flessione del 4%.

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Il Fatto Quotidiano

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